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Taormina, Jago imbavaglia la sua opera dopo la nuova censura di Meta

Meta torna a oscurare i suoi post e lui risponde avvolgendo con nastro adesivo la sua opera. La censura contro la censura è andata in scena al teatro antico di Taormina, uno dei luoghi simbolo dell’arte e della cultura mondiali, dove da ieri è esposta l’ultima creazione di Jago: la David, la stessa che due settimane fa era stata bloccata dall’algoritmo dei social.

Ancora una volta la piattaforma ha rimosso i contenuti dell’artista ciociaro: un video con cui intendeva ringraziare la città di Taormina per l’inaugurazione della mostra. I seni scoperti della statua hanno fatto scattare la censura automatica e il profilo è stato oscurato. Di contro, Jago ha deciso di inscenare una provocazione: autocensurare la scultura reale con lo scotch, tra lo stupore di turisti e visitatori convinti di assistere a un atto vandalico.

Nonostante le polemiche, migliaia di persone hanno partecipato all’apertura della personale Gesti scolpiti, che raccoglie quattro opere: Impronta Animale, Memoria, Prigione e la stessa David, collocata al centro della platea con il golfo come sfondo. La serata si è aperta con la proiezione del video – questa volta non censurato – che racconta la nascita dell’opera e il suo viaggio intorno al mondo sull’Amerigo Vespucci.

Ma proprio un post dedicato allo svelamento della statua ha fatto scattare di nuovo i filtri di Meta. L’episodio si è trasformato in una performance destinata a far discutere: il bronzo imbavagliato con il nastro adesivo come simbolo della lotta alla censura digitale.

«Si tratta ancora una volta di un vero e proprio danno – ha dichiarato Jago – visto che si trattava di un video promozionale della mostra. Quindi non si sta censurando soltanto un’opera, cosa di per sé assurda, ma un’intera esposizione e iniziativa culturale sulla quale tutti abbiamo investito molto e che, per ragioni sconosciute, viene oscurata nonostante non infranga le linee guida di Meta».

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