
Cos’hanno in comune gli abiti storici del ‘700 custoditi al Museo di Mirto (Me) con le foto scattate da Giovanni Verga in mostra a Vizzini (Ct) o con il mondo della ceramica di Santo Stefano di Camastra (Me)? E ancora: cosa può accomunare opere d’arte contemporanee o strumenti musicali di tutto il mondo che si trovano ad Alcamo (Tp) a reperti archeologici esposti a Caltabellotta (Ag) o testi del Cinquecento conservati a Geraci Siculo (Pa)?
All’apparenza poco o nulla. Nella realtà più di quanto si possa immaginare: perché tutti questi tesori sono esposti in musei che fanno capo a Comuni siciliani. Un patrimonio affascinante e prezioso che, nelle difficoltà economiche e nella scarsità di risorse umane patite dagli enti locali, stenta a essere conosciuto e a diventare elemento di attrazione turistico-culturale e fonte di sviluppo economico e occupazione per i territori come invece meriterebbe.
Il progetto Mir e Fondazione Meno
Il progetto MIR, Musei in Rete nasce da questi presupposti e dalla convinzione di Fondazione MeNO – Memorie e Nuove Opere diretta da Roberto Albergoni, che occorra “fare rete” anche nella progettazione, evitando la frammentazione dei fondi, per generare processi di sviluppo solidi e duraturi. Scopo di MIR, finanziato da un bando dell’Università la Sapienza di Roma grazie a fondi del PNRR (NextGenerationEU – Programma di Ricerca del Partenariato Esteso CHANGES), è dunque implementare la Rete dei Musei Comunali ideata da Anci Sicilia e presentata ad ottobre dello scorso anno: il primo e unico esempio in Italia di network regionale di musei civici che vanta già circa 200 realtà espositive e 100 Comuni dell’Isola aderenti.
Il progetto MIR si propone di lavorare allo sviluppo della piattaforma digitale in progress www.musei-sicilia.it/ creando contenuti multimediali georeferenziati e strategie di sviluppo utili alla Rete nella sua interezza e, in particolare, a 6 musei pilota: il MUSEBARCH di Geraci Siculo (Pa), il Museo dell’Immaginario verghiano di Vizzini (Ct), il Museo del Costume e della Moda siciliana di Mirto (ME), il Museo della Ceramica di Santo Stefano di Camastra (Me), il Museo Civico di Palazzo della Signoria a Caltabellotta (Ag) e il MACA di Alcamo (Tp).
“È un progetto che nasce in piena sintonia con Anci per dare forza alla Rete dei musei comunali connettendo enti, territori e comunità”, dice Roberto Albergoni.
“Parlare oggi in Sicilia dei musei dei piccoli comuni – dichiara Mario Emanuele Alvano, segretario generale di ANCI Sicilia - è un segnale importante: si tratta di realtà spesso poco conosciute ma dalla grande rilevanza sul piano culturale che meritano attenzione e sostegno. La loro valorizzazione, attraverso la rete regionale di ANCI Sicilia, consente di sostenere i comuni, orientare le scelte dei visitatori e favorire nuovi flussi turistici. La Rete dei Musei Comunali si sta rafforzando attraverso progetti, attività di comunicazione, eventi e iniziative, suscitando crescente interesse anche in vista di future opportunità di finanziamento.”
Oltre ad Anci Sicilia sono partner di MIR: DSEAS, il Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali e Statistiche dell’Università degli studi di Palermo, in rappresentanza della ricerca universitaria applicata al tangible heritage; e le società Qmedia, Ecubing ed Essence of Sicily specializzate rispettivamente in comunicazione, sviluppo di prodotti digitali innovativi e turismo sostenibile ed esperienziale.
Approvato a settembre scorso, il progetto è entrato nel vivo la scorsa primavera con sopralluoghi e incontri sui territori tenuti dai partner con le amministrazioni comunali, le associazioni culturali e i vari stakeholders locali. “I sopralluoghi hanno permesso a ogni partner di evidenziare i punti di forza e di debolezza di ogni museo e ogni territorio per definire le possibili strategie di intervento sia dal punto di vista della comunicazione che da quello gestionale”, aggiunge Albergoni.
All’interno della piattaforma Rete dei Musei, il progetto MIR realizzerà una serie di azioni a favore dei Comuni selezionati che saranno rese pubbliche sul sito in autunno: creazione di materiali multimediali, ideazione di percorsi culturali e pacchetti turistici esperienziali, scannerizzazione e fruizione in 3D di elementi delle collezioni esposte nei musei e altre azioni fondamentali di comunicazione come la realizzazione di brochure, oltre a un sistema di recensioni e valutazione.
Il progetto MIR interviene anche sugli aspetti gestionali, prospettando soluzioni di governance ai Comuni e una serie di azioni di formazione e sperimentazioni sul campo per i 6 musei campione.
I numeri del progetto
570 mila (euro) il finanziamento europeo, 85 mila (euro) l’investimento dei partner privati. Circa 200 i musei beneficiari degli interventi a sostegno della Rete nel suo complesso come l’individuazione di una brand identity, 6 i partner del progetto, 6 i Comuni pilota individuati, oltre 20 tra risorse e attività culturali nei comuni pilota che saranno valorizzate attraverso il sito.
La rete dei musei comunali della Sicilia , un unicum in Italia
La Rete dei Musei comunali della Sicilia è un unicum in Italia. Esperimenti di reti similari si sono limitati finora al piano provinciale o alla collaborazione tra singoli musei. A novembre 2025, quando il progetto MIR sarà ormai in fase di completamento, il sito verrà presentato anche a Bologna all’Assemblea nazionale di ANCI. MIR è il primo di un “arcipelago” di progetti finalizzati a valorizzare i singoli musei e promuovere il patrimonio culturale siciliano nel suo complesso. Un’infrastruttura digitale pensata sia nell’interesse della fruizione di chi vive in Sicilia sia per i turisti.
Il ruolo del Dseas/Unipa
Il DSEAS (Dipartimento di Scienze Economiche, aziendali e statistiche) dell’Università di Palermo ha già avviato una prima area di ricerca che riguarda l’analisi dei modelli di governance già sviluppati al fine di studiare le forme di gestione più efficaci, confrontando esperienze nazionali e internazionali, consentendo di individuare soluzioni replicabili e adattabili ai diversi contesti locali del progetto MIR. “Nei prossimi mesi – dice il direttore del dipartimento Marcantonio Ruisi - condurrà indagini mirate sull’impatto economico e sociale dei 6 musei nei territori in cui operano, valutando il loro contributo in termini di indotto turistico, valorizzazione delle filiere locali e coesione sociale. Inoltre, il DSEAS sta lavorando all’attivazione di percorsi di formazione destinati al personale della rete museale, con l'obiettivo di rafforzare le competenze professionali e favorire una maggiore collaborazione tra le diverse sedi. I contenuti formativi dovranno riguardare sicuramente l'accoglienza del pubblico, la comunicazione anche attraverso strumenti digitali, la progettazione di attività educative, la gestione delle collezioni e l’introduzione di pratiche sostenibili e innovative”.
I partner privati
Qmedia è un’agenzia di comunicazione che opera dal 2014 a Palermo nei campi del marketing, dei linguaggi artistici contemporanei, dei beni culturali e della sostenibilità.
Ecubing è una società specializzata nello sviluppo di software, design digitali, progetti di Realtà Aumentata. Oltre alla digitalizzazione di elementi delle collezioni dei singoli musei pilota lavorerà, tra le altre cose, alla mappa geolocalizzata del sito e dei percorsi di interesse all’interno dei singoli comuni.
Essence of Sicily opera nel luxury custom travel e nella gestione di viaggi di lusso personalizzati in Sicilia dal 2014. La società crea itinerari su misura che mettono in risalto la storia, la cultura e le tradizioni enogastronomiche siciliane, offrendo esperienze uniche che vanno da visite guidate private a soggiorni in strutture di élite.
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