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Tgs racconta tutto il Festino: la lunga notte di Santa Rosalia

Santa Rosalia chiama e i palermitani rispondono: 350 mila, secondo le prime stime del Comune, hanno invaso l’antico Cassaro solcato dal carro-barca trionfale. Sopra una immensa Santuzza con la mano protesa in avanti a indicare alla sua città la strada. Tutto ripreso e raccontato da Tgs e Gds.it in diretta da Porta Felice, con la conduzione di Giovanni Villino. Un viaggio tra fede, arte, tradizione e spettacolo che ha acceso Palermo per tutta la notte. A raccontare la magia del Festino sono state le tre “Rosalie” speciali, giornaliste che hanno guidato gli spettatori nei momenti più intensi della serata: Cinzia Gizzi, Alessandra Costanza e Aurora Fiorenza, con il super mattatore Sasà Salvaggio

La morte prende la scena nel videomapping a Palazzo dei Normanni, dove il colore rosso illumina le tenebre della peste, che sibilla tra le strade. Quando non sembra esserci più speranza, la Santa intercede e inizia il viaggio.

La cattedrale è incendiata da un incredibile gioco di colori: è la (nuova) vita. Da qui prende la parola l’arcivescovo Corrado Lorefice. E il riferimento immediato è alle donne vittime di violenza. «Nonostante siano passati ben 4 secoli - esordisce - il messaggio d’amore e di speranza consegnatoci dalla nostra Santa, risulta essere attuale e moderno, dando testimonianza a tutte le donne che lottano ancora oggi per la loro dignità e la loro libertà. Santa Rosalia ci insegna che la libertà autentica nasce dal coraggio di seguire la propria coscienza, anche a costo di rompere all’ordine imposto».

Così don Corrado vuole ricordare una giovane ragazza, «amante della libertà, di quella libertà che non ferisce chi ci sta accanto, che non prevale sull'altro, ma di quella libertà che anzi nasce proprio dalla consapevolezza dei nostri valori, dei propri talenti, spesi al servizio degli altri», Sara Campanella, che così scriveva: «Mi amo troppo per stare con chiunque». Un messaggio di «indipendenza e autodeterminazione che ogni donna libera dovrebbe poter seguire. Purtroppo la sua vita è stata spezzata per un no, sopraffatta dal male, quello che molto spesso si cela dietro volti che vogliono affermare il proprio ego con la forza e la violenza. Ricordare Sara significa celebrare la bellezza della sua anima, la forza del suo esempio e la dolcezza della sua presenza che lasciava ovunque andasse».

Don Corrado ha letto le parole scritte dalla giovane per incoraggiare un’amica: «Sei speciale e non devi avere paura di esserlo. Sii sempre te stessa. Scegli la tua strada, combatti per le tue scelte, ci saranno volte in cui perderai la speranza, la forza, i tuoi obiettivi, ma tu manda via le nuvole, ne hai il potere. Riprendi quello che conta, ama ciò che sei, cammina a testa alta, splendi, vola».

Il carro procede, veloce e dinamico, fa tappa nella nuova stazione introdotta quest'anno per la prima volta a  piazza Bologni. La Santuzza dialoga con il Genio di Palermo e poi vola verso i Quattro Canti per il momento clou. Il sindaco Roberto Lagalla sale sul carro, ma viene accolto dai fischi che «non mi aspettavo» dice ai microfoni di Tgs. «Ognuno ha i propri pareri sull'amministrazione ma questa città conserva una grande civiltà». Urla «Viva Palermo e Santa Rosalia» per tre volte come da tradizione e scende velocemente dal carro-barca tra le contestazioni delle migliaia di persone presenti.

La Santuzza attraversa  Porta Felice e  finalmente libera la città dalla peste e, si spera, dai nuovi morbi che  strisciano, non più silenziosi, tra le vie del centro storico.

La folla si disperde lungo il Foro Italico con lo sguardo in alto per assistere ai 50 minuti di fuochi d'artificio, tra gli ultimi pugni di scaccio, pistacchi e dolciumi.

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