Ad inaugurare in musica il 2025, l’1 gennaio alle ore 11 al Teatro Massimo di Palermo, è il concerto affidato all’energia delle formazioni orchestrali giovanili: la Massimo Kids Orchestra e la Massimo Youth Orchestra, dirette dal Maestro Michele De Luca, e il Coro di voci bianche diretto dal Maestro Salvatore Punturo.
Il ricco programma musicale propone un caleidoscopio di valzer e danze tradizionali viennesi e non solo, che spazia da Johann Strauss - di cui nel 2025 ricorrono i 200 anni dalla nascita - ad Aram Khachaturian a Giuseppe Verdi, passando per le melodie popolari siciliane. Alle 18:00 sul podio dell’Orchestra del Teatro Massimo sale il Maestro Omer Meir Wellber per dirigere un concerto ideato insieme al pianista e compositore Guy Mintus. I due artisti e solisti, rispettivamente alla fisarmonica e al pianoforte, ci conducono in un viaggio musicale affascinante che intreccia la grandiosità di una delle sinfonie più amate di Mendelssohn, la n. 4 in La maggiore op. 90 «Italiana», e le melodie appassionate e senza tempo della canzone napoletana. Torna a Surriento, Maruzzella, O sole mio, Funiculì Funiculà, Corèngrato, intessute nella trama sinfonica secondo gli arrangiamenti e le orchestrazioni di Guy Mintus. Un dialogo tra mondi diversi, tra sinfonico e popolare, musica scritta e improvvisata.
Omer Meir Wellber è uno dei principali direttori d’orchestra nel repertorio operistico e sinfonico. Come direttore musicale del Teatro Massimo ha diretto, tra l’altro, nuove produzioni di Parsifal, Kaiserrequiem, creazione originale, Les vêpres siciliennes, I Capuleti e i Montecchi e Tristan und Isolde. Per il suo lavoro innovativo al Teatro Massimo ha ricevuto il Premio Abbiati. A partire dalla stagione 2025/26 sarà direttore musicale generale e direttore principale della Staatsoper di Amburgo.
Guy Mintus Nato in Israele, è pianista, compositore, vocalist e bandleader. Possiede la delicatezza di uno sperimentato concertista, l’energia di una rockstar, e lo spirito di esplorazione di un musicista jazz, ispirato da una larga banda di influenze che vanno dal Makam turco allo Stride piano fino ai ritmi dell’India del Sud.
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