Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Viaggio in una Sicilia che non c'è più: il 29 novembre a Palermo la presentazione del nuovo libro di Gaetano Basile

Lo storico Gaetano Basile

Più che un libro da leggere, parrebbe un volume da ascoltare. Perché ti metti lì e ad ogni passaggio par di sentire Gaetano Basile che con la sua flemma morbida, racconta. Parola dopo parola, immagine dopo immagine, porta alla scoperta di un’isola felice, abbracciata dal mare, sparpagliata di ricordi e storie, misfatti e grida. Segui Basile lungo trazzere polverose, ti fermi davanti alle edicole sbreccate, leggi Pirandello e cerchi le tracce di Marta Abba; ammazzi le visioni, prendi per mano i fantasmi. E gli emiri. E le principesse. Sicilia terra di miraggi, né più né meno un deserto assolato: Memorie, storie e usanze di una Sicilia che non c’è più pubblicato da Kalós, è una raccolta di suoni, cadenze, parlate, piccole storie che si avvoltolano attorno a un fuso, lana puzzosa che diventa elegante. La prima presentazione del volume sarà il 29 novembre, alle 18, alla Feltrinelli, un dialogo tra due masterpiece, Gaetano Basile e Mario Azzolini. E torniamo al libro: che va come un giovincello (Basile non lo è più, ma la memoria è gagliarda, la parlantina anche, l’amore per i cavalli pure, tanto che raccontò tempo addietro con sussiegosa e deliziosa superbia, di essere membro onorario della Confraternita dei Cocchieri) alla ricerca di orme e sassolini, un po’ come Pollicino; si districa tra le ‘nciurie e i mandarini che secoli fa riempivano la Conca d’oro. Capitoli sintetici e leggeri, infarciti di dati reali, punte da divulgatore accreditato, verità scientifiche e, soprattutto, sale popolare. Perché Gaetano Basile questo è, un nobile d’argento con i piedi di creta, nel senso che appartiene alle tavole aristocratiche ma non disdegna la polvere dei tempi andati. Che non ci sono più, e questo te lo dice subito: ma la nostalgia è la vera ricetta per comprendere la bellezza. Le sue piccole storie di buongusto hanno incrociato i fatti, la Storia con la S maiuscola, che potrebbe anche valere a uso e consumo della Sicilia, da quelle «terre perse» della sua infanzia ai più recenti morti-ammazzati, dai sapori della tavola ai ricordi di viaggi e peregrinazioni, dai giochi con le carte siciliane alle serenate d’una volta. Il libro si legge velocemente, capitolo dopo capitolo, quasi di corsa: e ogni personaggio si alza in piedi, fa la riverenza, e si risiede al suo posto pronto per essere raccontato. Pensate al Babbiu o al Piff Paff che uscirono per un po’, ai viaggiatori del Grand Tour, e andiamo ancora indietro al Marchese di Villabianca: Gaetano Basile dimostra il suo essere uno storico curioso, senza preconcetti, idee o puzza sotto il naso: solo un raccoglitore infaticabile di storie.

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