Clara Salvo, cantante e militante trapanese debutta a 70 anni con un disco: la sua storia diventa un film
Cantante, cuoca e militante trapanese che alla soglia dei 70 anni accetta di registrare un disco, destinato ad essere la tangibile eredità della sua arte musicale, richiamando intorno a sé i vecchi compagni di strada e i fantasmi di quelli scomparsi. La parabola umana, artistica e politica di Clara Salvo rivive nel film Il debutto di Laura Schimmenti, Gianluca Donati, Andrea Zulini (con la direzione musicale di Matilde Politi e la partecipazione di Gaspare Perricone ed Enrico Stassi) che sarà presentato sabato 14 settembre alle ore 18 al Planetario di Villa Filippina a Palermo all’interno del Festival Canta e Cunta, ispirato a Rosa Balistreri , cantautrice e cantastorie ribelle. Alla soglia dei 70 anni Clara Salvo accetta di cimentarsi in un’impresa sempre rimandata: la registrazione di un disco. Clara ha infatti attraversato in prima linea quarant’anni di eventi sociali e culturali utilizzando il canto come strumento di formazione sociale e politica e compendio indispensabile della sua attività enogastronomica (famose le esibizioni nella sua trattoria “I trabinis”). Il documentario, prodotto da Playmaker produzioni in associazione con Mon Amour Films, ripercorre queste tappe seguendo da vicino la registrazione del disco “Clara Salvo" prodotto dalla stessa Playmaker con l'etichetta Almendra Music. Un attraversamento di epoche, quello dell'artista, nel quale ha incrociato non solo gli eventi storici e politici di una Sicilia incandescente ma anche alcuni dei suoi protagonisti (da Rosa Balistreri a Ignazio Buttitta, da Peppino Impastato a Paolo Borsellino). Il film documentario segue da vicino la registrazione del disco che ripercorre questo viaggio esistenziale attraverso i suoi brani più significativi e le tematiche che da essi si dipanano (amore, lavoro, carcere, lotta politica e sindacale). Clara nasce a Trapani nel 1953 da una famiglia borghese di tradizione anarco-socialista. Il suo percorso artistico e intellettuale viene profondamente segnato dall'incontro, durante la sua adolescenza, con Rosa Balistreri. Negli anni Settanta, da Trapani, la sua città natale, Clara si trasferisce a Palermo. Il grande fermento politico e culturale del tempo nutre e appassiona l'animo dell'artista: Clara si dedica a profonde ricerche nell'ambito della cultura popolare per il Folkstudio di Palermo, collaborando tra il 1974 ed il 1978 con le cattedre di Antropologia Culturale (prof. Antonino Buttitta) e Tradizioni Popolari (prof.ssa Elsa Guggino) dell'Università degli Studi di Palermo. Contemporaneamente, all'interno del gruppo "Canzoniere popolare" insieme a Enrico Stassi, Gaspare Perricone e Francesca Martino, dà voce agli ideali della contestazione di quel periodo, suonando in svariate piazze della Sicilia. Tornata a Trapani, nel 1983, Clara abbandona momentaneamente la ricerca musicale per occuparsi di gastronomia tradizionale, aprendo la trattoria “I trabinis”. Ma cucina e musica popolare in Sicilia sono spesso due aspetti di una medesima identità. Con la stessa intensità e con la stessa passione della sua voce roca e profonda, Clara è capace di dare forma e sostanza ai sapori, esprimendone e svelandone il sentimento intrinseco. E ogni sera dopo la cena, con il suo canto, regala emozioni e momenti di gioiosa convivialità ai suoi commensali. Chiusa l’esperienza del ristorante, Clara accetta finalmente di registrare un disco per ripercorrere le principali tappe della sua vita e incidere un repertorio che spazia dai canti di lotta del cantastorie selinuntino Pino Veneziano, suo amico e compagno di strada negli anni ‘70 ai canti anarchici e di galera, dalle romanze di Caronia immortalate nelle registrazioni di Annunziata D’Onofrio per il Folkstudio, agli inevitabili passaggi balistreriani di A’ Sicilia avi un patruni e Terra ca nun sent.