Presentato al Cre.Zi. Plus dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, il «Breviario dell'inaspettato», ultimo volume della collana Talè, firmato da Gabriele Ajello per l'editore Kalos. Un testo dove i racconti seguono il filo rosso dell'inaspettato. Il volume comprende 136 pagine di lettura che riconducono a più tematiche. Alcune profonde, per certi versi drammatiche, altre più divertenti e di ironiche ma in un tono comunque agevole e chi si lascia inseguire allo sviluppo di tutta la trama fino ad arrivare alla conclusione.
L'inaspettato, l'imprevedibile, in fondo, è tutto ciò che succede in società, che avviene rompendo un clima apparente di quiete degli esseri umani che seppur impreparati, devono necessariamente mettersi in gioco faticando ad accogliere la portata emotiva giocata dal destino. I personaggi che variano dall'impiegato di banca, alla ragazzina di quartiere o ancora al venditore ambulante, rintracciano strategie per fronteggiare un problema. Una metafora dei tempi attuali che si riflette nel contrasto di situazioni che irrompono e creano contrasto, che spesso sfociano anche nel dramma.
L'evento è stato moderato da Martino Lo Cascio, ed alternato dagli interventi di Rosa Ingrassia e Mario Valentino, da alcune alternanze di lettura di Gea Gambaro. Apprezzato gli intermezzi musicali di Areta Gambaro.«Per me questa è la prima esperienza inaspettata»- afferma l'autore, Gabriele Ajello, psicoterapeuta che quest'oggi si cimenta nelle vesti di scrittore-. I personaggi di Gabriele , attraverso le varie voci, in qualche modo insegnano e danno un messaggio, una prova tangibile dell'affrontare qualcosa che poi diventa anche necessità e sopravvivenza.
«Fanno da cornice e a molti eventi diversi tra loro, luoghi di Palermo, campagne madonite che sono state protagoniste di un terribile e doloroso incendio a avvenuto qualche anno fa dove sono morti diversi animali, compromesse aziende e tanti sono stati preda della disperazione poiché è venuto a mancare all'improvviso anche il luogo di lavoro dove alcuni hanno investito in quel territorio vivendo di questo, trovandosi in terribile difficoltà. «Quando si è parlato dell'incendio all'interno del libro avvenuto in queste campagne, dice Rosa -, Gabriele ha unito il terrore della perdita, di vedere ciò che è proprio, è geloso ed appartiene, incenerito, alla speranza di salvare ciò che di più caro , di risorgere da una tragedia mantenendo un equilibrio. In fondo questo libro incarna Gabriele, il suo modus operandi, la sua pacatezza.»
«Posso dire che ha lavorato molto sulle parole, aggiunge lo psicoterapeuta - sullo stile del raccontare ,che diventa una sfida dell'inaspettato». Stupisce Gabriele - dice Martino Lo Cascio, il moderatore - perché la trama è tutta infittita in un alone di mistero. È tutto ciò che succede È un clima costante di mistero che trasporta, incuriosisce e rende la lettura piacevole portando il lettore in un'altra dimensione. Generalmente, ciò che è si aspetta in un racconto dove c'è un evento che altera il tutto, ovvero, quel famoso inaspettato, l'elemento precipitante che dovrebbe inciampare, probabilmente lo si può cogliere soltanto al termine del libro, perché durante la trama, anche se succede qualcosa, si continua. Tutto scorre e si cerca di contrastare ciò che comunque sconvolge ma crea delle soluzioni.
Caricamento commenti
Commenta la notizia