Per la piazza televisiva dei Fatti Vostri, la trasmissione quotidiana più longeva d’Europa, si è ispirato a quella del suo paese, Casteltermini. Del resto, Michele Guardì, autore e regista tv, inventore di format di successo, alle sue radici è sempre rimasto legato. Anzi, sono state la fonte principale di ispirazione quando doveva lanciare un nuovo programma di successo. E proprio in Sicilia, nell’università di Palermo, dove aveva studiato tanti anni fa, conseguendo la laurea in Giurisprudenza, Guardì è tornato oggi per un riconoscimento speciale. Una nuova laurea, questa volta honoris causa, in Scienze pedagogiche, per la sua attività di scrittore, autore teatrale e televisivo. «Un riconoscimento concesso a pochi, che identifica il valore sociale del mio lavoro. Un grande onore per me ritirare una seconda laurea nello stesso ateneo di tanti anni fa», ha commentato commosso.
Dopo la motivazione letta dal professore Gioacchino Lavanco, i saluti del rettore Massimo Midiri e la laudatio del sindaco di Palermo Roberto Lagalla, Guardì ha tenuto la sua lectio magistralis dal titolo La tv popolare e sociale. Un tipo di televisione che ha scelto di fare, ha spiegato il regista, raccogliendo i suggerimenti del padre, Ignazio, al quale ha dedicato la lectio stessa. E proprio citando il padre Guardì ha ricordato come, subito dopo la laurea, comunicò in famiglia che non avrebbe seguito la carriera forense, ma quella televisiva. Il padre non solo non si oppose, ma raccomandò vivamente di stare sempre al servizio del pubblico rispettando le aspettative di tutti e rispettando soprattutto le sensibilità delle classi più deboli e meno agiate.
«Quando mi dicono che i miei programmi sono popolari - ha spiegato -, per me non è un’accusa ma un gran complimento. Ho sempre amato i programmi popolari perché parlano al pubblico con semplicità. Ho cercato di fotografare l’italiano con le sue preoccupazioni, le sue gioie e di rappresentare il Paese così com’è, senza trucchi e senza inganni».
Guardì ha ripercorso la sua carriera dagli inizi, quando poco più che ragazzo cominciò a curare un programma in radio, nelle sede Rai della Sicilia, L’altosparlante, insieme al cugino Enzo Di Pisa, poi scomparso prematuramente, prima di essere scoperto da Pippo Baudo. Ed anche lui, come il suo mentore, ha lanciato tantissimi personaggi di successo della tv: dall’indimenticabile Fabrizio Frizzi a Giancarlo Magalli, da Alberto Castagna a Elisabetta Gardini, da Tiberio Timperi a Paolo Saluzzi, da Adriana Volpe a Massimo Giletti, solo per citarne alcuni. Avendo sempre al fianco, come braccio destro, un’altra agrigentina Doc, Giovanna Flora, che ha cominciato a frequentare gli studi tv fin da ragazzina.
Ma qual è il segreto di un successo che dura ormai da quasi cinquant’anni? «Entro nelle case degli italiani in punta di piedi» spiega il neo dottore per «meriti artistici».
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