La Sicilia perde un intellettuale di spessore che, per lunghi anni, ne ha approfondito sul piano scientifico gli aspetti sociali plù controversi. Gluseppe Carlo Marino, docente di lungo corso dell'università di Palermo, ha infatti studiato, con l'acribia del ricercatore, la storia della Sicilia contemporanea lasciandoci, dal punto di vista scientifico, contributi di rilievo.
Il focus della sua ricerca, di cui sono testimonianza volumi tanto numerosi quanto corposi volumi, si à soprattutto concentrato sui movimenti sociali e politici che hanno segnato, nel bene e nel male, la complessa storia della Sicilia, un'analisi che ha fatto propria, tingendola in qualche caso di toni moraleggianti, la lezione gramsciana del rapporto fra potere e società. Frutto di queste ricerche sono stati volumi significativi come L'ideologia sicilianista o la Storia del separatismo siciliano.
Sulla scia del suo maestro, il professore Gaetano Falzone, autore di una delle prime storie della mafia, Marino si è occupato, in particolare, del fenomeno mafioso pubblicando una tanto corposa quanto fortunata Storia della mafia, che, anche per il suo taglio divulgativo e decisamente ideologico, è stata premiata da numerose edizioni. Marino, che orgogliosamente si è autodefinito «antesignano della storiografia sul fenomeno mafioso», non ha infatti mai nascosto, anche nel periodo in cui ha collaborato con il periodico Sicilia Domani del democristiano Giuseppe D’Angelo, la sua adesione alla sinistra comunista. Antifascista militante, è stato presidente dell’Anpi provinciale, da sempre si è fortemente impegnato a sostegno dei movimenti antimafia.
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