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La crisi del cinema in Sicilia, i botteghini piangono e le sale chiudono: «Ci vogliono nuove linee guida»

Arriva la richiesta di aiuti per circa 3 milioni di euro, che si spera possa essere accolta dal governo regionale

La Sicilia e Palermo sono sempre più meta di produzioni cinematografiche che ne raccontano le storie e il territorio ma i botteghini piangono. Il 2024 è cosi destinato ad una delle annate più nere per il cinema siciliano, che nel 2023 si è salvato grazie alle grandi produzioni americane Barbie e Oppenheimer, che hanno fatto registrare record di incassi e riportato numeri e dati alle statistiche pre pandemia. Nel 2019 sono state 6 milioni le presenze registrate nelle sale, crollate a 4 milioni nel 2023 e addirittura 3 milioni nel 2024 stando alle ultime stime, mentre il numero di di sale attive in Sicilia da 278 scende vorticosamente a 234 per un totale di 44 sale che hanno definitivamente abbassato la saracinesca.

Analisi che arrivano dalla sala Mattarella dell’Ars dove i vertici del cinema siciliano si sono riuniti per tracciare le nuove linee guida e chiedere un aiuto concreto alla politica regionale. «Siamo 150 strutture in tutta la Sicilia - spiega Andrea Peria, presidente Anec Palermo - che hanno costi gravosi come mutui, personale, energia elettrica e l’industria cinematografica tende a dare sempre meno film alle sale».

Dal mondo del cinema arriva la richiesta di aiuti per circa 3 milioni di euro, che sperano possa essere accolta dal governo regionale. «Non si può vivere con due film all’anno - spiega Paolo Signorelli, presidente nazionale Anec Sicilia - il prodotto di qualità non viene apprezzato se non da una ristretta fetta di popolazione. Vanno molto i film americani, i colossal che però sono stati bloccati dallo sciopero di Hollywood e non usciranno prima del 2025: li attendiamo». Le 150 strutture in Sicilia hanno resistito allo shock pandemico anche grazie ai fondi ministeriali e regionali ma le ultime campagne messe in piedi dal ministero non hanno sortito alcun effetto: «Il biglietto ridotto serve a poco se non c’è il film giusto in sala - prosegue Signorelli - non ha avuto successo. Da pochi giorni è partito il Cinema Revolution che prevede un biglietto a 3,50 euro e tre euro di rimborso da parte del ministero. Vedremo».

Nel video le interviste con Andrea Peria Presidente Anec Palermo, Paolo Signorelli presidente nazionale Anec Sicilia e Egidio Bernava presidente Agis

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