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«Rosalia, la Santuzza palermitana», alla Città dei Ragazzi il laboratorio di Mimmo Cuticchio

Aperto a tutti dai 18 anni in su, iscrizioni entro sabato 22 giugno

Il più celebre dei pupari, nonché il principale artefice della rifondazione dell’Opera dei Pupi, con due lauree honoris causa conferitegli dall’università Roma Tre e dall’università di Palermo, torna in cattedra nella sua città, con un laboratorio aperto a tutti e ispirato alla santa patrona, Rosalia.

S’intitola, infatti, Rosalia, la Santuzza palermitana - Pratiche e linguaggi del contemporaneo con la tradizione del Teatro dei Pupi e del cunto, il laboratorio che il Maestro Mimmo Cuticchio terrà alla Città dei Ragazzi dal 2 al 5 luglio (dalle 15,30 alle 18,30).

Sabato 6 luglio alle 17,30 cunto di e con Mimmo Cuticchio sulla storia di Santa Rosalia.

Il laboratorio è gratuito e l’ingresso allo spettacolo del 6 luglio è libero fino a esaurimento posti, a eccezione del biglietto d’ingresso di un euro alla Città dei Ragazzi, che il Comune di Palermo reinveste nella manutenzione del parco.

Il progetto “Rosalia, la Santuzza palermitana” - Pratiche e linguaggi del contemporaneo con la tradizione del Teatro dei Pupi e del cunto, fa parte del programma delle celebrazioni organizzate in occasione del Quattrocentesimo Festino di Santa Rosalia ed è realizzato con il contributo dell’assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, mediante risorse del Fondo Nazionale dello Spettacolo.

Aperto a tutti con il solo limite della maggiore età, il laboratorio è destinato a venti persone; prevista anche la partecipazione di uditori. Una occasione unica per conoscere da vicino, e guidati dal caposcuola, i segreti dell’Opera dei Pupi con il suo eccezionale tesoro di arte, cultura e tradizione riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

Per informazioni e iscrizioni entro il 22 giugno: Associazione Figli d’Arte Cuticchio 091 323400, [email protected]www.figlidartecuticchio.com.

«Si tratterà – dice Mimmo Cuticchio – di una esperienza pratica, non pensata per professionisti del teatro, ma aperta a tutti; a chi vuole conoscere da vicino i segreti di un’arte antica sopravvissuta fino a noi, reiventandosi e immergendosi nella contemporaneità. Sarà una esperienza pensata appositamente per la gente comune che ha voglia di fare “amicizia” con i pupi, constatare quanto pesano, come si muovono, come si manovrano i fili, come si allestisce una messa in scena... Insomma, sarà un laboratorio incentrato sulla manovra; gli allievi non dovranno recitare, semmai, strada facendo, valuteremo la possibilità di realizzare dei cori».

Il tema è il quattrocentesimo anniversario del ritrovamento della grotta con le spoglie della Santuzza e la conseguenziale fine della peste che devastò Palermo. «Utilizzerò – dice Cuticchio – una quarantina di pupi appositamente realizzati e, man mano che si sviluppa la storia, definiremo i personaggi anche nei costumi. Lo faremo assieme agli allievi e insieme creeremo la storia. Incontrare persone che vogliono entrare nel mio mondo, sarà anche l’occasione per parlare di narrazione a forma di cunto, della sua tradizione orale tuttora attualissima. E di metterla in scena, cuntando la storia di Rosalia».

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