«Per il lavoro di riqualificazione artistica e organizzativa svolto quale direttore della Fondazione Teatro Biondo» e ancora per «la dedizione, la tenacia, la capacità realizzativa e il gusto scenico, che lo hanno guidato anche nel prestigioso ruolo di sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo e nella promozione delle iniziative che hanno consentito, negli anni 2000, la riapertura del Teatro Bellini, il più antico della città», il sindaco Roberto Lagalla ha consegnato al regista teatrale Pietro Carriglio la cittadinanza onoraria della città di Palermo.
La cerimonia, avvenuta nelle stanze di palazzo Palagonia davanti ai familiari, il sovrintendente del Teatro Massimo Marco Betta e alle maestranze del teatro Biondo è stata però occasione di discussione circa il futuro della direzione del teatro che dal 1986 Carriglio ha diretto, dando avvio a stagioni teatrali di riconosciuta qualità artistica. L’ex direttore ha così espresso le sue preoccupazioni circa le candidature che sembrano ruotare attorno alla poltrona della direzione e ha chiesto che venga interpellato anche il laboratorio artistico del teatro: «Devo tutto a questa straordinaria officina del teatro Biondo - ha detto il regista - che andrebbe valorizzata al massimo. Il nuovo direttore non può essere qualcuno che nasce da piccole vicende casalinghe, deve essere qualcuno che ha un respiro. A nome di tutti loro che oggi sono qui - prosegue rivolgendosi al primo cittadino - non mi dispiacerebbe essere consultato. Dilettantismi e gente che crede di potersi esibire…spazio non dovrebbe essercene, Io fino ad ora ho taciuto ma non mettetemi nelle condizioni di parlare».
Lagalla ha raccolto con attenzione le preoccupazioni espresse: «Carriglio ha lanciato un monito - ha detto - ha raccomandato un comportamento che sappia coniugare le scelte che saranno fatte uniformandole ai criteri del merito e ulteriore affermazione del teatro Biondo».
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