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Palermo, «L’infanzia di Orlando» al Teatro dei Pupi di Cuticchio

Al via «Come l’Arca di Noè», 41ª edizione de La Macchina dei Sogni. Fino al 2 giugno, gli spettacoli del festival mettono in rete quattro teatri palermitani

Si parte! Inizia oggi (martedì 28 maggio) «Come l’Arca di Noè», la quarantunesima edizione del festival La Macchina dei Sogni, ideato e diretto da Mimmo Cuticchio.

Alle 17, nel Teatro dei Pupi di via Bara all’Olivella, la Compagnia Figli d’Arte Cuticchio porta in scena “L’infanzia di Orlando”. Sempre domani, e per tutta la durata del festival che si protrarrà fino al 2 giugno, dalle 9,30 alle 13 in via Bara all’Olivella, potrà essere visitata la mostra “Animali e creature fantastiche nell’arca dei pupi”.

Lo spettacolo

Il mito del grande eroe Orlando affonda le radici nell’infanzia del paladino di Francia. La leggenda vuole che fin dalla sua più tenera età, nonostante la dolorosa lontananza dal padre Milone, Orlando abbia fatto vedere di che stoffa fosse fatto.

In questo avvincente prequel, Mimmo Cuticchio ha estrapolato le sue prime avventure dal complesso delle Chansons de geste, raccontando così la vicenda di Berta, madre di Orlando e sorella di Carlo Magno, che, essendo stata bandita dal territorio cristiano, in seguito alla fuga d’amore con Milone d’Anglante, ha paura che il figlio possa svelare le proprie origini. Ma Orlandino è vivace e curioso e, facendo amicizia con alcuni popolani, accetterà il loro invito a partecipare a una giostra che gli darà l’occasione di distinguersi. E di non perdere la favolosa occasione che il destino gli riserva. «“L’infanzia di Orlando” – dice Mimmo Cuticchio – è il titolo di una delle 371 serate della “Storia dei Paladini di Francia”. Fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, gli opranti la mettevano in scena nell’ambito della rappresentazione a puntate del ciclo carolingio, che si svolgeva sera dopo sera dinanzi a spettatori fedelissimi. Spettatori che non solo conoscevano ogni passaggio della storia, ma parteggiavano per l’uno o per l’altro paladino con un tifo acceso, dimostrandosi anche giudici implacabili dell’esecuzione teatrale». (Ingresso 3 euro, su prenotazione allo 091 323400)

La mostra

Dal 28 maggio al 2 giugno, nei locali del Laboratorio di via Bara all’Olivella 48, dalle 9 alle 13 potrà essere visitata “Animali e creature fantastiche nell’arca dei pupi”, un affascinante viaggio tra gli animali, i mostri e le altre creature fantastiche che rendono avvincenti le storie dell’Opra. Grazie alla maestria dei pupari e all’uso di artigianali “effetti speciali”, questi straordinari comprimari interagiscono con i personaggi, creando mondi fantastici e irresistibili.

Alcuni sono esseri antropomorfi, come Vegliandino e Baiardo, destrieri di Orlando e Rinaldo; poi c’è Argante, il cane di Don Chiaro; e ancora Rabicano, il cavallo nato dall’incontro tra una fiamma a forma di cavallo e un colpo di vento, appartenuto prima al principe Argalia, fratello di Angelica, e dopo al principe inglese Astolfo. E ancora l’Ippogrifo, la creatura più sorprendente dell’Orlando Furioso.

Sono esseri capaci di instaurare con i propri padroni un legame di nobile amicizia, perfetta perché disinteressata. Sono creature in grado di cogliere l’interiorità e l’animo dei paladini, di comprendere la loro forza, la loro debolezza, le loro difficoltà materiali e spirituali. Tutti loro saliranno sull’Arca del Festival, simbolico veicolo di salvezza e di rinascita. (Ingresso libero su prenotazione allo 091 323400).

Quest’anno, il festival mette in rete quattro teatri palermitani: oltre al Teatro dei Pupi di via Bara all’Olivella, coinvolti il Teatro Atlante di via della Vetreria, il Piccolo Teatro Patafisico di via della Loggia e la Sala degli Specchi del Politeama Garibaldi.

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