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Restaurata la «Pupa del Capo»: torna all'originario splendore il mosaico liberty del panificio Morello nello storico mercato di Palermo

Il progetto è stato promosso dalla Fondazione Sant’Elia in collaborazione con Salvare Palermo. Entusiasta dell'iniziativa la presidente di Confcommercio Patrizia Di Dio

«Confcommercio Palermo ha sostenuto con entusiasmo il progetto “La Pupa si ricrea 1924/2024” con il quale la fondazione Salvare Palermo ha voluto onorare il celebre mosaico Liberty del Mercato del Capo con l’immagine di Demetra. Attraverso il recupero di modelli delle nostre floride e riconosciute radici, vogliamo dare un esempio di straordinaria forza creativa e imprenditoriale locale. È un nostro preciso impegno tradurre la bellezza di cui siamo circondati in valore economico». Lo ha detto la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, all’evento di presentazione, a Palazzo Sant’Elia, della cosiddetta «Pupa del Capo», la speciale Demetra che ritrova nuova vita dopo il restauro grazie anche alla riproduzione dell'abito e dei gioielli preziosi appositamente realizzati da due aziende palermitane.

«Grazie alla nostra storia - aggiunge Patrizia Di Dio - siamo in grado di creare vini e cibo più buoni, arredi più eleganti, la moda e i gioielli più belli, lo stile di vita più raffinato. Noi non dobbiamo vendere semplicemente oggetti, definiti dalla loro utilità. Dobbiamo imparare a vendere “significati" che generano emozioni. Attraverso l’arte, la cultura, le tradizioni e l’identità possiamo rendere straordinari prodotti altrimenti ordinari. L’arte e la cultura possono e devono creare economia».

Il progetto è stato promosso dalla Fondazione Sant’Elia in collaborazione con Salvare Palermo. La figura femminile al centro dell’iniziativa è raffigurata in uno dei tre pannelli che facevano parte integrante dell’impaginato architettonico del fronte esterno del Panificio Morello, al piano terra del Palazzo Serenario, nel mercato storico del Capo, da dove è stata staccata per essere restaurata e meglio conservata a Palazzo Ajutamicristo.
Il progetto ha visto la presentazione in anteprima del Cunto per Demetra video performance di Salvo Piparo e la riproduzione del vestito e dei monili della «Pupa» a cura di Roberta Barraja e Laura Plaja.

La «Pupa del Capo», simbolo della mostra Palermo Liberty – The Golden Age, è esposta temporaneamente a Palazzo Sant’Elia con un particolare allestimento immersivo a cura dell’architetto Laura Galvano (la video installazione è stata realizzata da Calogero Sorce). L’opera a mosaico rappresenta un esempio unico di quella commistione fra arte colta e cultura popolare caratteristica del Liberty palermitano. I pannelli, di straordinaria bellezza e dotati di un’eccellente qualità tecnica, materica ed estetica, sono realizzati con tessere di pasta vitrea, in parte dipinte da uno strato di smalto ed in parte trasparenti lasciando intravedere il fondo a foglia d’oro. Con un abito curato nei dettagli, così come la sua capigliatura, la «Pupa» appare impreziosita da monili e circondata da spighe e fiori, richiamando l’antico culto di Demetra e la simbologia della fertilità e dell’abbondanza, cui è strettamente collegata la funzione stessa della panificazione, con una possibile somiglianza alla giovane Vincenza Morello, che aveva sposato il cugino Salvatore, proprietario del forno.

L’autore dell’opera, realizzata nei primissimi anni Venti del Novecento, è ignoto. Secondo alcuni studiosi, l’opera potrebbe essere attribuita a Salvatore Gregorietti o, restando nel panorama palermitano, ad un artista della bottega di Pietro Bevilacqua. Nel 1991 il pannello è stato dichiarato di interesse storico artistico con decreto assessoriale e, nel 2015, un altro decreto assessoriale ha riconosciuto l’interesse storico, artistico ed etnoantropologico dell’intera bottega, alla quale nel 2004 la Camera di Commercio di Palermo aveva conferito una targa d’oro, in quanto patrimonio della città non solo economico ma, soprattutto, culturale. Dopo il crollo di parte di Palazzo Serenario, nel cui piano terra è collocata la bottega, si è proceduto al distacco dei tre pannelli dal fronte e al loro trasferimento temporaneo nel Palazzo Ajutamicristo, sede della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Palermo, dove sono esposti dal 2016. Il restauro è stato eseguito da Franco Fazzio ed è stato curato dalla Soprintendenza con la Fondazione Salvare Palermo, grazie al contributo di diversi sponsor.

Alla «Pupa» e al suo rapporto con la gente del mercato del capo è dedicato «Cunto per Demetra», composto ed interpretato da Salvo Piparo. In occasione della mostra Palermo Liberty – The Golden Age, il cunto è divenuto una performance video girata nei locali di Palazzo Sant’Elia, all’interno della sala immersiva curata da Laura Galvano. Tale video installazione arricchirà l’esposizione sino al 30 maggio 2024, data di chiusura della mostra. Il progetto «La pupa si ricrea» nasce da un’idea della compianta past-president della Fondazione Salvare Palermo Rosanna Pirajno e si propone di ricreare, attraverso una ricerca approfondita, la riproduzione del vestito e dei monili della «Pupa», per poi esporla in un viaggio itinerante nei luoghi più significativi della città. La studiosa del costume Roberta Barraja e la designer di gioielli Laura Plaja hanno realizzato l’abito in scala 1 a 2, perfettamente riproducente quello della «Pupa» corredato anche dalla riproduzione, sempre ovviamente in scala, dei gioielli che la adornano.

Nella foto una modella davanti al mosaico della Pupa del Capo mostra la riproduzione, in una proiezione moderna, del vestito di Demetra elaborata da La vie en Rose

 

 

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