Emozionato e commosso Gabriele Beretvas, figlio di Luigi, ragazzo ebreo salvato da un sergente tedesco, durante la seconda guerra mondiale. Un fatto storico di grande umanità che viene ricordato con una targa in maiolica, installata stamattina all’interno del Giardino dei Giusti, in via Alloro a Palermo. Va ricordato Richard Abel, sergente tedesco che ha salvato la vita di cinque ebrei e lo studente palermitano, Luigi Beretvas, uno dei ragazzi che al sergente dall’animo buono deve la vita.
La cerimonia è stata organizzata dall’associazione Conca d’Oro insieme al Comune. La storia di Richard e Luigi è stata raccontata dal professore Alessandro Hoffmann. L’episodio si è svolto in Tunisia, a Dépienne, il 12 dicembre 1942. Cinque ragazzi da Tunisi, occupata dalla Wehrmacht, stavano cercando di raggiungere l’esercito alleato. I giovani sono stati catturati da una pattuglia tedesca e affidati al sergente Abel che avrebbe dovuto consegnarli a un reparto delle squadre di protezione. Abel, invece, liberò i cinque ragazzi salvando loro la vita.
Luigi Beretvas era cittadino italiano, di religione ebraica, residente in città in via Cluverio, figlio di Leopoldo Beretvas, di origine ungherese, docente della facoltà di medicina. Luigi, anche lui medico, muore a Parigi nel dicembre del 1991, lasciando cinque figli. La famiglia Beretvas, per tutta la vita, è rimasta legatissima a Richard Abel. Alla cerimonia oggi erano presenti i rappresentati della chiesa cattolica, dell’istituto siciliano di studi ebraici e della comunità religiosa islamica e gli studenti del liceo artistico Catalano, Convitto nazionale Giovanni Falcone, e degli istituti comprensivi De Amicis - Leonardo Da Vinci, Rita Borsellino e Padre Puglisi.
«Abel mise gli ebrei italiani in condizione di fuggire – racconta Pino Apprendi – da una morte sicura e dopo una ricerca del prof Hofmann, abbiamo pensato nella dodicesima giornata europea dei Giusti dell'Umanità 2024, di aggiungere questa maiolica in questo giardino alla presenza dei bambini perché i più piccoli devono comprendere che ciò che è accaduto purtroppo può tornare come in questo periodo storico».
Il professore Hofmann sottolinea che si tratta «dell’unico caso di un tedesco che ha salvato un ebreo palermitano». Emozionato e commosso Gabriele Beretvas, figlio di Luigi, davanti alla targa che riporta il nome di suo padre. «E’ un giorno speciale per me – dice – sono venuto di proposito da Parigi per ricordare Richard e mio padre. Il sergente tedesco ha sempre fatto parte della mia famiglia dal dopoguerra in poi».
La maestra Anna Costanza dell’istituto Rita Borsellino spiega l’importanza della partecipazione dei piccoli studenti a eventi commemorativi come questo. «Oggi non facciamo la solita lezione tra i banchi di scuola - dice la maestra – e quello che i bambini oggi ascolteranno, sono sicura, rimarrà nei loro cuori». A rappresentare il Comune c’è l’assessore alla Cultura e neo vicesindaco, Giampiero Cannella. «Ricordiamo un giusto che merita grande attenzione – dice Cannella – perché decide di non consegnare alle SS i giovani ebrei ma di farli fuggire. Un giusto che testimonia come alla fine l’umanità possa prelevare anche sulle ideologie e sulle appartenenze».
Nel video Pino Apprendi, Alessandro Hofmann, Gabriele Beretvas – Anna Costanza – Giampiero Cannella
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