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Palermo, in scena «L’editto della diaspora»: presenti oltre mille studenti

Tanta emozione per i due autori del libro che hanno visto prendere vita i loro personaggi

Applausi a scena aperta per gli attori della compagnia Il tesoro ritrovato che hanno messo in scena, con la regia di Giovanna Allotta e la coreografia di Loredana Carollo, il dramma in due atti L’editto della diaspora, tratto dall’omonimo libro di Vito e Roberta Lo Scrudato.

In platea più di mille studenti che, con attenzione e partecipazione, hanno assistito allo spettacolo, ambientato nel 1492 nella cattolicissima Spagna. I reali Isabella di Castiglia e Ferdinando II d’Aragona detto il Cattolico, promulgano l’editto di espulsione delle comunità ebraiche da tutti i territori del regno. Il decreto regio riguardava anche la Sicilia, allora possedimento spagnolo, e prevedeva che i giudei proprietà esclusiva della Corona imperiale residenti nell’Isola, lasciato ogni bene e avere, fossero accompagnati al porto di Messina per lasciare per sempre i confini del regno, verso qualunque altra direzione. Sono gli anni della feroce Inquisizione, della difesa della religione ad ogni costo, contro chiunque non fosse cattolico. Dalle voci dei protagonisti, la giovane giudea Ester e l’amato Joan emergono gli sviluppi della dolorosa prigionia e della diaspora degli ebrei dalla Sicilia.

«Sono contenta di aver messo in scena questa opera – spiega la regista Giovanna Allotta -. Il preside dell’Umberto I mi ha fatto dono del suo libro e io sono rimasta affascinata da questa storia. Ho deciso pertanto di trasformarlo in un dramma teatrale portando avanti il valore dell’uguaglianza».

Tanta emozione per i due autori del libro che hanno visto prendere vita i loro personaggi. «Ho il cuore che mi scoppia di gioia – dice Roberta Lo Scrudato - perché gli attori si sono davvero impegnati tantissimo nel rappresentare fedelmente il copione ma anche il libro».

Il professore della scuola Ventimiglia di Belmonte Mezzagno, Gaetano Profeta, che ha accompagnato i suoi alunni, sottolinea: «Credo che sia fondamentale l’educazione drammaturgica, la capacità di ascoltare attraverso il teatro eventi della nostra storia. L’editto della diaspora ha anticipato altre pagine drammatiche». Letizia Vella, docente di sostegno dell’istituto Pietro Piazza, mette in evidenza l’importanza dell’inclusione. «E’ importante intanto essere qui tutti insieme. Stare un giorno non in aula ma in un teatro è una lezione di vita oltre che di contenuti – dice l’insegnante -. Per i nostri ragazzi diversamente abili è importante, per la loro autostima, vedere che attori speciali riescono a mettere in campo le loro abilità dinanzi ad un pubblico così».
La compagnia Il tesoro ritrovato è costituita , infatti, da attori normotipici e diversamente abili, che recitano insieme, in un’ottica di vera e autentica inclusione, ciascuna con il proprio talento e la propria unicità.

Nel video Giovanna Allotta, regista – Roberta Lo Scrudato, autrice del libro – Gaetano Profeta, insegnante istituto Ventimiglia di Belmonte Mezzagno – Letizia Vella, insegnante istituto Pietro Piazza

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