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Palermo, i pupi di Cuticchio per «Le prime imprese di Cladinoro»

Domani e domenica in scena in via Bara all’Olivella continua «Il Viaggio» di fine anno sulle prime gesta dei paladini di Francia

Tra re, amori segreti, tradimenti, assalti di pirati e malvagi dragoni, con la storia de «Le prime imprese di Cladinoro», domani, sabato 16, e domenica 17 dicembre alle 18,30 in via Bara all’Olivella
(Biglietti: 10 intero e 5 euro ridotto. Informazioni e prenotazioni: 091 323400 o su www.figlidartecuticchio.com), continua il viaggio della Compagnia Figli d’Arte Cuticchio tra le prime gesta dei paladini di Francia.

«Il Viaggio» è, difatti, il titolo e il tema del cartellone degli spettacoli di fine anno, voluto da Mimmo Cuticchio, nel cinquantesimo anniversario del suo Teatro dell’Opera dei Pupi, intitolato alla patrona della città, Santa Rosalia.

«I paladini – dice Mimmo Cuticchio –, al pari degli uomini, si smarriscono, si ritrovano, ritornano sui propri passi, ma in ogni caso il viaggio opera anche in loro una trasformazione; li fa riflettere sui cambiamenti e sulle emozioni in cui sono coinvolti. In questo senso, gli spettacoli proposti, seppure inseriti in un ambito tradizionale si muovono, drammaturgicamente, nella direzione del teatro contemporaneo con le sue ellissi narrative, i suoi salti logici, in cui il tono ironico, quello comico, quello drammatico, sono alternati dentro un “mestiere” che è una ricerca continua e per noi la via maestra di domani».

La trama: le prime imprese di Cladinoro

A Soldanella viveva Claudiana, figlia del re Guarniere. Innamorata di Ruggiero di Risa, aveva adottato la fede cristiana prima di fuggire dall’Africa e di precipitare in mare, durante un assalto dei pirati. Salvata da un capitano che l’aveva portata con sé in Asia, qui partorirà un bel maschietto: Cladinoro. Il giovane, cresciuto in Asia, nonostante il dissenso della madre, avrebbe voluto intraprendere il mestiere delle armi. Aveva quasi vent’anni, quando vide i contadini fuggire dalle campagne, tormentati da un dragone che atterriva tutti, uccidendo gli animali, distruggendo il seminato e le case. Cladinoro, che soffriva per questa situazione, pregava la madre di comprargli un’armatura, ma Claudiana rispondeva puntualmente di no. Intanto, il drago prendeva sempre più campo e si avvicinava sempre di più alla città di Soldanella, continuando a fare danno a destra e a manca. Il vecchio re Burlante, signore della città, a questo punto emanò un bando: chiunque sarebbe riuscito a uccidere il drago, avrebbe avuto in premio un castello.

Furono in tanti a volerci provare e in tanti a morire. Cladinoro, saputo che il drago stava giungendo in città e che nessuno osava più affrontarlo, chiese alla madre di accompagnarlo dal re, al quale avrebbe chiesto un’armatura adeguata. Sordo alle preghiere della donna, nella convinzione di fargli cambiare idea, Claudiana fu costretta a svelargli che non era figlio di un marinaio, ma di Ruggiero di Risa e che la morte del padre era avvenuta per il tradimento di Almonte; per questo motivo lo aveva sempre scoraggiato dal prendere le armi. La scoperta di essere figlio di un guerriero valoroso, però, inorgoglì ancor di più Cladinoro, quindi a Claudiana non restò che accompagnarlo da re Burlante…

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