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Palermo, i tesori della cappella Palatina in mostra con Thesaurus: «Simbolo della nostra civiltà»

Sarà aperta ai visitatori del palazzo Reale fino al 30 settembre 2024. La sinergia tra la fondazione Federico II e il fondo Edifici di Culto, con la collaborazioni di enti e studiosi da tutto il mondo

Un viaggio senza tempo alla scoperta di un periodo meraviglioso. Thesaurus è la nuova mostra che da domani (mercoledì 13 dicembre) sarà aperta ai visitatori del palazzo Reale di Palermo fino al 30 settembre dell’anno prossimo. Un corpus consistente del famoso tesoro della cappella Palatina e altri reperti, che supportano il significato di quella pagina di storia, non a caso divenuta Patrimonio dell’Umanità: una vera e propria chiave di accesso per raccontare maestranze di culture e prospettive religiose diverse cui diede vita l'impulso illuminato di Ruggero II.

In sinergia tra la fondazione Federico II e il fondo Edifici di Culto (Ministero dell’Interno) e con la collaborazione di diversi enti prestatori e un pool di studiosi italiani e stranieri, Thesaurus è una accurata selezione dei tesori della cappella Palatina: 56 reperti che insieme creano un vero documento del messaggio culturale universale, in grado di mantenere viva le complessità di quel tempo, come dimostrano due sorprendenti opere contemporanee presenti in mostra.

«Nove secoli e ancora un grande interesse di visitatori e studiosi - sottolinea Patrizia Monterosso, direttrice della fondazione Federico II - che vedono nel palazzo reale l’emblema di una civiltà che ha saputo tenere insieme in chiave di dialogo un pluralismo linguistico e religioso pur tenendo fermo il credo cristiano. Ci sono emblemi nordici, tipici dell’Inghilterra - prosegue - ma che ritroviamo come fossero originati proprio da un punto div vista siciliano. Sono valori che ancora oggi sono fondamentali. Questa mostra la agognavo ed era insperata». Per il presidente della Fondazione e presidente dell’Assemblea regionale Gaetano Galvagno, è la prova che «la cultura se valorizzata nella giusta maniera rappresenti un bene. È stata fortemente voluta da tutto il consiglio d’amministrazione - ha continuato Galvagno - e speriamo che si continuino a registrare quel numero di ingressi che stanno permettendo alla fondazione di sostenersi e andare avanti da sola sulle proprie gambe».

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