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Al Palazzo di Giustizia di Palermo una mostra dedicata al giudice Livatino

La rassegna è articolata in quattro sezioni con testi, video, immagini fotografiche, dedicate alla formazione personale del "giudice ragazzino"

È arrivata anche a Palermo, ospitata al Palazzo di Giustizia, "Sub tutela dei" la mostra sul beato Rosario Livatino, il magistrato agrigentino ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990, presentata al Meeting di Rimini lo scorso anno e che da allora è stata riproposta in tantissime città d'Italia.

Dall'agosto del 2022, grazie anche a questa iniziativa, la figura del giudice Livatino è divenuta nota e familiare a migliaia di visitatori, soprattutto giovani e studenti, che in questa persona hanno trovato molteplici spunti di giudizio e di testimonianza per la loro vita.

La mostra è stata presentata stamattina (2 dicembre) presso l'aula magna della Corte d'Appello, dopo i saluti introduttivi di Dario Greco, presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Palermo, di Gian Luca Giovannucci, consigliere di amministrazione del Cimea (Centro di informazione sulla mobilità e le equivalenze accademiche) e di Giuseppe Lupo, presidente del Centro Culturale "Il Sentiero".

Poi la figura e l'opera del giudice agrigentino sono state illustrate da Corrado Lorefice, arcivescovo Metropolita di Palermo; Matteo Frasca, presidente della Corte d'Appello di Palermo; Lia Sava, procuratore generale - Corte di Appello di Palermo; Salvatore Taormina, curatore della mostra. Ha moderato l'incontro Giovanni Gruttad'Auria, della Libera Associazione forense.

«Da quando nel settembre dello scorso anno - ha detto Lupo - la mostra ha iniziato a peregrinare per l’Italia è stato un susseguirsi di incontri molto significativi con personalità e tanti giovani, che dopo la visita hanno espresso sentimenti di gratitudine e ammirazione per una persona che hanno percepito particolarmente vicina alle loro vite».

La mostra è articolata in quattro sezioni con testi, video, immagini fotografiche, dedicate alla formazione personale di Livatino e al contesto sociale e umano in cui è cresciuto e vissuto, alla sua figura di magistrato, all’omicidio-martirio e al processo di beatificazione e per ultimo alla eredità lasciata dal "giudice ragazzino". Sarà visitabile su prenotazione all’indirizzo mail [email protected] dal 2 al 16 dicembre (escluse domeniche e festivi).

nel video le interviste a Matteo Frasca, Lia Sava e Giuseppe Lupo

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