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Palermo rende omaggio alla divina Maria Callas: «Non solo una voce ma anche una grande anima»

Nei cento anni dalla nascita spettacolo al teatro Massimo con l’orchestra e il maestro Alessandro Cadario, che avverte: «Non sarà il solito concerto»

Il Teatro Massimo rende omaggio a Maria Callas nel centenario della sua nascita: dopodomani (30 novembre) in scena il concerto realizzato in collaborazione con la Comunità ellenica siciliana Trinacria sotto l’egida del Presidente delle Grecia Katerina Sakellaropoulou. Alle 20,30 salirà sul podio dell’orchestra il maestro Alessandro Cadario, che avverte «non sarà il solito concerto».

Si renderà omaggio ai ruoli più noti interpretati dalla Callas, avremo l’aria di Faust, per passare poi a Verdi, con arie dal Trovatore e dalla Traviata, e a Puccini con Boheme e Tosca, «fino a concludere - spiega Cadario - con un toccante omaggio al mondo greco con le Cinque canzoni popolari greche di Ravel, presentate nel testo originale». Callas fu infatti sempre orgogliosa della propria identità greca. Così a interpretare e cantare le arie, sarà Myrtò Papatanasiu, anche lei greca, e tra le voci più richieste nel panorama internazionale: insignita del prestigioso premio Maria Callas Debut Artist of the Year nel 2012 per il suo il suo debutto come Violetta (La traviata) all'Opera di Dallas, ha lavorato con direttori d'orchestra del calibro di Teodor Currentzis, Daniel Oren, Iván Fischer, Gianluigi Gelmetti, Christophe Rousset, Alberto Zedda, ÁdámFischer, Emmanuelle Haïm, Evelino Pidò, Riccardo Frizza, Alain Altinoglou, Jérémie Rhorer, Roberto Abbado, Stefano Ranzani, Bertrand de Billy, Daniele Callegari, Alessandro De Marchi.

«Un grande onore - ha detto Myrtò - è stata una icona molto forte per come è andata avanti l’opera e lo spettacolo e per la storia che lei ha creato. Lei non era solo una voce importante, ma una interpreta ed una attrice: una grande anima». «Maria Callas non è solo un grande simbolo del canto lirico - ha detto Marco Betta, sovrintendente del Teatro Massimo - è qualcosa di più: è anche l’identità della musica e dell’opera, che noi celebriamo nel suo centenario e rievochiamo come in un sogno in questo omaggio».

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