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Le sirene leggere e sinuose sorprese nel mare siciliano: a Palermo mostra fotografica su Acqua e Donna

Ai Cantieri culturali alla Zisa gli scatti di Giuseppe La Spada

Ci sono i corpi. Che diventano liquidi, che paiono essere trapassati dalle gocce, che si ammorbidiscono, si sfumano nei contorni e prendono possesso dell’acqua. Sirene leggere, sinuose, candide, abbracciate alle corolle che trascinano sotto la superficie, pur restando con la testa fuori dalle onde, quasi a cercare il cielo. Giuseppe La Spada l’ha dichiarato più volte, lui è «innamorato» dell’acqua: questa volta ha voluto metterla in contatto con la donna, e ha costruito una mostra intera, profondamente barocca, in corso fino all’11 dicembre al Centro internazionale di fotografia dei Cantieri culturali alla Zisa, a Palermo.

L’esposizione Acqua e donna-Aqua et mulier, a cura di Miliza Rodic, promossa dalla Fondazione Acqua Ettore Fortuna e dallo studio Palmigiano, è un ulteriore passo avanti nella ricerca del fotografo siciliano. Giuseppe La Spada, dopo molte mostre di successo in Italia (a Milano, Milazzo, Venezia, Genova, fino all’ultima, ad Alcamo) e all’estero, tra Tokyo, New York, Monaco di Baviera, Parigi, Principato di Monaco, presenta venti opere fotografiche scattate nel mare siciliano e stampate direttamente su alluminio con una tecnologia innovativa che dona una particolare lucentezza, ovvero Ultragloss. Ma il rapporto con la scienza è un altro, perché l’intento di La Spada è quello di una divulgazione didattica-scientifica dello stretto rapporto che lega l’essere umano all’acqua. «Se le donne sono coloro che hanno il dono di custodire e dare la vita, l’acqua è il bene primario per eccellenza, senza il quale nessuno di noi potrebbe vivere», spiega la curatrice Miliza Rodic.

Sin dai tempi di Eraclito veniva celebrato il forte legame tra acqua e donna: un legame fatto di abbracci, allegra volubilità, mutevolezza; l’acqua prende la forma del recipiente che la ospita, la donna si adegua spesso ad una situazione complicata e la risolve con un tocco brillante, creando impercettibili contatti. L’acqua aggira gli ostacoli che incontra, è un continuo processo di trasformazione che è la sua vera forza. Lo stesso accade alla donna che è capace di dare la vita. «Nelle foto di Giuseppe La Spada il mare si fa materia e assume una corporeità che entra in relazione con il corpo vivo e presente della donna, in una sorta di rapporto amoroso».

La mostra fotografica Acqua e donna-Aqua et mulier racconta ruoli vitali, scambievoli. Anche dal punto di vista scientifico: il corpo umano è composto da acqua per un’importante percentuale ed è fondamentale per il corretto svolgimento delle reazioni biochimiche e dei processi che assicurano la vita; è un functional food, cibo funzionale a seconda del tipo di attività, sesso, periodo della vita e prevenzione che si vuole intraprendere al meglio.

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