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«Dall’Italia ad Auschwitz», la mostra a Palermo: «L’antisemitismo non può avere diritto di cittadinanza»

Al San Michele Arcangelo in Casa Professa, fino al 19 novembre, una ventina di pannelli curati da Sara Berger e Marcello Pezzetti

Una ventina di pannelli che raccontano in maniera completa il volto vero e terribile della deportazione in Italia. La mostra «Dall’Italia ad Auschwitz», curata da Sara Berger e Marcello Pezzetti, sarà aperta al pubblico fino al 19 novembre al San Michele Arcangelo in Casa Professa a Palermo.

È un percorso tra le tappe della storia condita di biografie e dettagli che evidenziano ancora una volta la pagina più nera della storia recente. La mostra sarà rivolta anche e sopratutto agli studenti e si snoda su tre temi fondamentali, a partire dai luoghi e la storia del campo di concentramento più famoso e del suo ampliamento, i trasporti e le immatricolazioni.

«Con un'analisi delle categorie dei deportati dall’Italia - spiega Marco Caviglia, responsabile attività didattiche Fondazione Museo della Shoah - come politici, rom e sinti e con un approfondimento sul numero delle persone uccise all’arrivo e gli immatricolati. Una delle principali cause è stata l’indifferenza - ha continuato Caviglia - la stessa che non deve ripetersi adesso».

Presente all’inaugurazione della mostra anche il direttore dell’Ufficio scolastico della Sicilia, Giuseppe Pierro, che ha definito la mostra di «importanza fondamentale per le scuole che ogni anno prevedono precorsi didattici dedicati alla Shoah. Su questo ottimo lavoro di ricerca storica - spiega - i ragazzi possono comprendere al meglio quali possono essere i rischi che si corrono, purtroppo, anche in questo momento storico».

«Un importante tassello nel mantenimento della memoria - ha sottolineato l’assessore comunale alla Cultura, Giampiero Cannella - in questo momento particolare questo percorso deve insegnare ai giovani che l’antisemitismo non può avere diritto di cittadinanza nemmeno nel dibattito politico di ciò che succede in Israele».

nel video le interviste a Marco Caviglia, responsabile attività didattiche Fondazione Museo della Shoah; Giuseppe Pierro, direttore Ufficio scolastico Sicilia; Giampiero Cannella, assessore alla Cultura del Comune di Palermo

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