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Don Luigi Ciotti e Antonio Natali apriranno a Palermo il master interuniversitario sulle mafie

Il corso eccellenza è nato dalla collaborazione tra gli atenei di Palermo, Pisa, Torino, la Federico II di Napoli e Libera. Tra i docenti Nando Dalla Chiesa, Alessandra Dino, Antonio Balsamo, Piergiorgio Morosini, Anna Maria Picozzi, Lia Sava don Cosimo Scordato e Fiammetta Borsellino

Don Luigi Ciotti

Prenderà avvio il prossimo 14 settembre la XIII edizione del master APC,  “Analisi, Prevenzione e Contrasto della Criminalità Organizzata e della Corruzione”,  nato dalla collaborazione tra l’Università di Palermo, l’Università di Pisa, l’Università Federico II di Napoli, l’Università di Torino e Libera – associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Un percorso accademico, unico nel panorama nazionale e internazionale, che offre l’opportunità dell’approfondimento teorico e di una formazione professionalizzante sull’analisi, la prevenzione e il contrasto della criminalità organizzata di stampo mafioso, così come sulla corruzione politica e amministrativa.

La giornata inaugurale del master universitario per l’anno accademico 2022/2023 si terrà presso l’Erbario dell’Orto Botanico di Palermo. Sarà un’occasione di arricchimento e di confronto per l’ateneo palermitano (da lungo tempo impegnato su questi temi con progetti di ricerca e interventi sul territorio), ma anche per la città di Palermo, sia per la rilevanza teorica e le ricadute sociali dei temi trattati, sia per l’elevato valore simbolico dell’iniziativa che unisce, da sud a nord, competenze e risorse in un comune progetto di promozione dei valori della democrazia e della giustizia sociale.

La Lectio Magistralis della giornata di avvio del Master sarà affidata a Don Luigi Ciotti, con una relazione dal titolo “La risposta della Chiesa agli attentati del 1993, e ad Antonio Natali, con un contributo su “Luce nelle tenebre. Arte come testimonianza”. Altrettanto di spessore saranno i relatori che si alterneranno nelle successive quattro settimane di formazione, quali docenti universitari, rappresentanti dell’autorità giudiziaria, amministratori pubblici, funzionari di pubblica sicurezza, dirigenti della pubblica amministrazione, operatori della società civile e personale delle forze armate.

Tra coloro che saranno coinvolti negli incontri di formazione figurano i magistrati Antonio Balsamo, Piergiorgio Morosini, Anna Maria Picozzi e Lia Sava; i professori universitari Nando dalla Chiesa, Giuseppe Di Chiara, Salvatore Di Piazza, Alessandra Dino, Orsetta Giolo, Francesco Parisi; i giornalisti Enrico Bellavia, Salvatore Cusimano, Alberto Spampinato; padre Cosimo Scordato, Fiammetta Borsellino e Umberto Santino; Fausto Lamparelli della Polizia di Stato; Roberto Di Bella e Giorgio De Checchi del progetto “Liberi di scegliere”.

L’approfondimento teorico sarà arricchito da specifici percorsi di formazione sulla legislazione di prevenzione e contrasto attualmente in vigore, sulla sua implementazione e applicazione, nonché sulle altre politiche per la progettazione di strumenti d’intervento contro la penetrazione criminale nell’economia legale e nel ciclo della contrattazione pubblica. L’attività di formazione prevede anche lo studio empirico dei casi e delle fattispecie criminali, nell’intento di offrire una ricognizione, la più aggiornata possibile, sull’evoluzione dei fenomeni criminali e sui problemi di applicazione della legislazione corrente. Tra questi ultimi quelli legati alla gestione dei beni confiscati, criticità che saranno analizzate anche in occasione di lezioni itineranti presso luoghi un tempo appartenuti agli uomini d’onore.

Uno sguardo sui profili dei 38 iscritti dell’edizione di quest’anno del master APC mostra quanto molti di questi siano interessanti: 14 provengono dal mondo delle forze dell’ordine (GdF, Carabinieri, Polizia e Polizia locale), 3 sono amministratori comunali, 1 è un ingegnere aerospaziale residente negli USA.

Non manca chi ha un background internazionale: si tratta di 2 studentesse italiane di cui una residente in Svizzera, dove lavora per l’OIM, e una residente a Berlino, socia di Mafia nein danke; 2 donne avvocato sudamericane, provenienti da Colombia e Cile (stanno frequentando tutti i moduli in presenza). La maggioranza ha un curriculum vitae giuridico o di scienze politiche.

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