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Jeanne, il secondo romanzo della palermitana Giaccone ispirato alla storia di Giovanna D’Arco

L’amicizia di tre ragazze e la costruzione delle loro identità in Francia durante della Guerra dei Cent’Anni

È il 1407, la competizione tra eredi al trono di Francia è al culmine, e gli inglesi sono sempre sul piede di guerra. Cosa possono avere a che fare tre giovani donne con i destini di un Paese intero? Da qui prende le mosse Jeanne (Europa edizioni), il secondo romanzo della palermitana Alessandra Giaccone, ispirato alla figura di Giovanna D’Arco, Jeanne d’Arc, la giovane pulzella d’Orleans simbolo della resistenza francese all’attacco degli inglesi durante la Guerra dei Cent’Anni ma anche icona femminista ante litteram.

Jeanne è una storia di amicizia ambientata in Francia, una narrazione che attraversa le differenze di genere, la costruzione dell’identità e temi come la trasmissione della cultura nel Medioevo.

Anastasia e Miriam vivono nel convento di Domremy e si dedicano alle copie di manoscritti, mentre Jeanne sembra combattere la sua battaglia personale contro le ingiustizie senza concludere granché. Ma poi un fatto inaspettato cambierà il corso delle cose: Jeanne sente delle voci che le indicano che sarà lei stessa a forgiare il destino della nuova Francia. Quasi tutti la credono pazza, tranne le due amiche con le quali condivide segreti, passioni e il desiderio di cambiare il mondo. Passerà poco tempo prima che Jeanne la pucelle cominci a infuocare gli animi dei francesi.

«Il progetto ha preso forma subito dopo l’inizio del conflitto in Ucraina – spiega Alessandra Giaccone - Volevo indagare alcune costanti della guerra nel tempo e nello spazio come il fenomeno dei mercenari, gli effetti di un conflitto su donne e bambini e l’ingiustizia di una decisione di pochi subita da intere popolazioni. Così è “nato” Jeanne».

Al centro del romanzo d’esordio, Il caracolì e il frassino, c’è il dramma dei Nativi del Sud America raccontato attraverso la vita di Angelica, un’indigena adolescente mossa da una grande voglia di giustizia per il suo popolo, la stessa passione incarnata da Jeanne, giovane donna che lotta con intraprendenza e coraggio.

«Sebbene l’ambientazione sia molto diversa da quella del mio primo romanzo – continua Giaccone - in entrambi, i protagonisti sono caratterizzati dal coraggio di intraprendere il viaggio autentico della vita piuttosto che restare “in porto con le vele ammainate”. Il libro, consigliato anche come lettura per ragazzi, è un testo ad “alta leggibilità”, in quanto è stampato con il carattere Arial 14 che lo rende un testo inclusivo per quelli che, come me, devono leggere necessariamente con gli occhiali, ma soprattutto per chi è restio alla lettura. Un “ambiente” di lettura stimolante, anche attraverso un carattere che ne agevola l’abilità, può essere una strategia rispettosa verso la libera scelta di lettori meno assidui o non abituati a sfogliare un libro. Un ulteriore elemento attrattivo è dato dai preziosi suggerimenti del musicista Fabio Ferrara. I brani sono indicati all’inizio di ogni capitolo con l’intento di suggerire l’atmosfera emotiva che pervade la narrazione».

Alessandra Giaccone ha esercitato la professione forense per più di vent’anni. Poi, dando ascolto alle proprie aspirazioni, ha deciso di cambiare, formandosi come insegnante di Scuola Primaria e dell’Infanzia. Oggi esercita questa professione. Ha partecipato con un racconto al progetto di scrittura collettiva, pubblicato con il titolo Tina. Storie della grande estinzione (Aguaplano 2020). Ha scritto il romanzo Il caracolí e il frassino (Bookabook 2022). Dall’interesse per la Storia e la Letteratura si è alimentato il fuoco di questa nuova storia.

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