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Palermo, Mimmo Cuticchio riporta in scena La fuga di Enea

Ultimi appuntamenti dell'opera dei pupi con La macchina dei sogni: visite guidate, proiezioni e da Bergamo un divertente spettacolo di oggetti

Tra spettacoli, visite guidate e proiezioni di documentari e degli spettacoli di Mimmo Cuticchio destinati alla grande scena, da domani, giovedì 17 agosto, a domenica 20, ultimi appuntamenti con la quarantesima edizione del festival La Macchina dei Sogni, quest’anno dedicata ai cinquant’anni del Teatro dei Pupi di Via Bara all’Olivella, inaugurato dal Maestro il 28 luglio 1973.

Per grandi e piccini a partire dai 6 anni, da Bergamo arriva il divertente e singolare spettacolo di oggetti “Pane e Scena” della Compagnia “La voce delle cose”, mentre la Compagnia Figli d’Arte Cuticchio torna in scena con una delle sue ultime produzioni: “La fuga di Enea”, spettacolo di grande fascinazione e simbolismo incentrato sul poema virgiliano, con cui ancora una volta il Maestro fa uscire l’Opera dei Pupi dal repertorio classico dei paladini di Francia.

E, poi, visite guidate gratuite “Dalla piccola alla grande scena” ai tesori custoditi nel teatro e nel laboratorio di Via Bara all’Olivella: pupi, fondali, cartelloni, macchine sceniche, in una collezione che si fa racconto storico e filologico dell’Opera dei Pupi e della famiglia Cuticchio.

A ingresso libero anche le proiezioni di documentari e di alcuni degli spettacoli più rappresentativi di Mimmo Cuticchio e della sua compagnia, pensati per la grande scena. Tra questi, “Medea” e “Sulle vie dell’inferno”, in cui Cuticchio come Virgilio guida lo spettatore in una singolarissima trasposizione dell’Inferno, calata in un contesto siciliano.

 

In scena, sabato 19 e domenica 20 agosto alle 18,30 nel teatro di Via Bara all’Olivella, la Compagnia Figli d’Arte Cuticchio torna in scena con una delle sue ultime produzioni: “La fuga di Enea”. Spettacolo, di grande fascinazione, incentrato sull’Eneide di Virgilio.

«Il mito di Enea – dice Mimmo Cuticchio – in questo spettacolo, non è un racconto del passato, al contrario: il profugo virgiliano torna a proporsi come emblema di altri e non meno drammatici esuli. La sua figura di profugo, di sconfitto in cerca di una nuova patria, si presta a esprimere la condizione del migrante di oggi». I contenuti della “Fuga di Enea” restituiscono, infatti, tutte le sfumature dell’animo umano: valore, intrepidezza, spirito di sacrificio, e rilevano il tema delle unioni e del meticciato che stanno all’origine della stessa fondazione di Roma.

Sempre sabato 19 e domenica 20 agosto alle 17, da Bergamo arriva il divertente e singolare spettacolo di oggetti “Pane e scena” della Compagnia “La voce delle cose”, di e con Luì Angelini e Paola Serafini.

“Panem et circenses”, così l’autore satirico latino Giovenale definiva le aspirazioni del popolo romano: cibo e divertimento. «Chiunque di noi – dicono Angelini e Serafini – sa che il cibo è indispensabile. Tutti, tranne le persone noiose, sanno che lo è anche il divertimento. Così abbiamo riunito le due cose, attraverso un teatro che mette in azione oggetti d’uso comune, realizzati per finalità diverse. Nello spazio scenico al posto degli attori o dei burattini, si realizza dunque una nuova forma di comunicazione teatrale».

Materiali della rappresentazione sono diversi tipi di pane e varie qualità di frutta. Le storie sono una sequenza di pezzi brevi che spaziano dalla fiaba alle storie classiche del teatro e dell’epica, dai racconti fantastici alla narrazione di eventi storici. Ed è così che in una struttura scenica semplice, si dipana un racconto ininterrottamente farcito di ironia. Spettacolo per tutti, a partire dai 6 anni, con un bel po’ di risate assicurate e qualche spunto per riflettere.

 

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