Domani, alle 10, si terrà la conferenza stampa di presentazione del programma "Treni Storici Sicilia 2023", promosso dall'assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione siciliana e dalla Fondazione Fs. Un'attrazione turistica per i siciliani e per chi visita l'Isola per scoprire bellezze paesaggistiche e architettoniche.
L'incontro avrà luogo nel salone dei Mosaici della Stazione marittima di Messina. Saranno presenti Elvira Amata, assessora regionale al Turismo; Luigi Cantamessa, direttore Generale della Fondazione Fs; Sandro Pappalardo, consigliere di amministrazione dell'Enit- Agenzia nazionale del Turismo.
Alle 10,50, la partenza dal binario 1 della stazione di Messina Centrale di un treno storico diretto a Capo d'Orlando. Alle 11,55, l'arrivo alla stazione di Capo d'Orlando e alle 12,48 la partenza dalla stazione del Comune orlandino e il rientro alla Stazione di Messina. Centrale.
La Sicilia è in assoluto tra le regioni italiane con il più elevato numero di treni storici e turistici in circolazione, ben 77 nell’arco dell’anno con oltre 10 mila passeggeri su 460 eventi-treno in Italia e 100 mila passeggeri. Specie nel periodo tra l’estate e l’autunno, si è sempre registrato il tutto esaurito a bordo dei convogli.
I treni storici sono una forma di turismo di nicchia che, anche se non spostano il Pil turistico dell’Isola hanno comunque portato all’economia dell’Isola qualcosa mezzo milione di euro nel 2019 (anno pre pandemia) considerando un prezzo medio del biglietto di 20 euro e immaginando una spesa di 30 euro per mangiare, comprare il prodotto artigianale locale e un souvenir. Un turismo di nicchia che serve comunque ad arricchire l’offerta turistica regionale e che può intercettare in Sicilia qualcuno dei 100 mila passeggeri che hanno viaggiato in Italia a bordo delle locomotive storiche. Nel 2022, dopo due anni di stop, è stato ripristinato il treno storico della Fondazione FS da Palermo centrale a Porto Empedocle con fermata alla Valle dei Templi.
In Sicilia sono state classificate come tratte ferroviarie ad uso turistico: l’Alcantara – Randazzo, la Castelvetrano – Porto Palo di Menfi, l’Agrigento Bassa – Porto Empedocle e la Noto – Pachino. Il progetto, sviluppato dall’Assessorato al turismo della Regione Siciliana, in collaborazione con Fondazione FS e Slow Food Sicilia, prevedeva 23 itinerari in convogli d’epoca per connettere i centri urbani più importanti – Catania, Palermo, Messina – con i borghi dell’Isola, come Modica, Bronte e Marsala, o i centri storici di Taormina, Siracusa, la Valle dei Templi di Agrigento e Ragusa Ibla. C'è stato uno stop, ma ora sembra che tutto sia pronto per ripartire.
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