Dal dramma religioso ai canti settecenteschi tramandati dalla tradizione degli Orbi, i cantori non vedenti. Il Triunfu di Santa Rosalia, diretto da Bibi Bianca, debutta al Masci di Palermo il 6 luglio. La vita della donna, la morte e i miracoli della patrona di Palermo attraverso la vivacità del testo giullaresco, tra poesia e musica. «Questa riscrittura, per contaminazione culturale, bricolage e pastiche (tecnica compositiva che fonde insieme sottocodici, registri, lingue e stili diversi, ndr) - spiega il regista -, diventa il trionfo di un’identità che attraversa il basso Medioevo per tuffarsi nella Sicilia del 1600».
Una trama che unisce sacro e poetico storico riscrivendo i classici temi del trionfo tradizionale, aggiungendo enfasi e colore alla storia di Rosalia Sinibaldi. L’eredità della profonda spiritualità, nata all’interno di un vissuto nobile di discendenza reale, apre le porte da una parte ai testi giullareschi e alla scuola poetica siciliana creata da Federico II, dall’altra alle laudi di straordinaria forza drammatica, da Ciullo d’Alcamo a Jacopone da Todi.
Il debutto dello spettacolo nel pieno cuore del capoluogo, al Capo, in via Mura di San Vito 10. Appuntamento per il 6 luglio alle 21.15, poi quattro repliche allo stesso orario dal 9 al 12 luglio a pochi giorni dal Festino che da quasi 400 anni celebra il miracolo della Santuzza.
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