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Il Sole luna doc diventa maggiorenne, cinquanta proiezioni e un festival più green

Saranno cinquanta le proiezioni alle quali gli spettatori potranno assistere dal 3 al 9 luglio

Una copertina che richiama l’ambiente e gli elementi botanici, che restituisce allo spettatore alcuni dei temi che saranno affrontati. Il Sole luna doc festival diventa maggiorenne e per l’occasione vanta numeri da capogiro. Saranno cinquanta le proiezioni alle quali gli spettatori potranno assistere dal 3 al 9 luglio, affiancante da 13 anteprime e workshop, incontri con registi e produttori internazionali.

E a proposito: ad aprire questa diciottesima edizione, presentata alla Galleria d’arte moderna di Palermo in piazza Sant’Anna, ci penserà il regista iraniano Mohsen Makhmalbaf con la sua opera Talking with the rivers, proiettata come premiere mondiale al festival palermitano. L’edizione tornerà alle sue origini, accendendo i suoi riflettori su tematiche ambientali, sociali e geopolitiche: vicende, personaggi e visioni che rappresentano la complessità dei giorni del nostro tempo, spaccati da guerre, disuguaglianze sociali e cambiamenti climatici.

Tutto ben approfondito dai 19 documentari in concorso, che portano in dote alla manifestazione storie che arrivano dalla lontana Cina, passando dalla Palestina, l’Italia, Austria, Etiopia e Ucraina, proiettate in una nuova location. Sarà proprio la Gam ad ospitare nel chiostro di Sant’Anna e nel cortile Bonet le opere della kermesse, che trasformeranno il complesso monumentale di Sant’Anna in un meraviglioso cinema sotto le stelle: «Siamo felici di dare inizio alla festa - ha sottolineato la presidente della rassegna Lucia Gotti Venturato -, questa è l’edizione in cui diventerò maggiorenni e dobbiamo ringraziare il Comune e il nostro sindaco che ha voluto con fortissima volontà ospitare il festival qui alla Galleria d’arte moderna». Alla rassegna, «si aggiunge anche un laboratorio con alcune associazioni palermitane - spiega Chiara Andrich, direttrice artistica della rassegna insieme ad Andrea Mura -, Edizioni precarie e Radici il loro nome, che si svolgerà all’Orto botanico, dove verranno impressionati su teli e libri le piante di Palermo, migranti che vengono da tutto il mondo».

Alla presentazione anche il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri, che si dice «fortemente legato a questa manifestazione, considerati i temi ambientali che verrano affrontati. La nostra Università si è trasformata in un ateneo green: abbiamo creato il primo centro italiano per la sostenibilità ambientale e la transizione ecologica, abbiamo il primo centro per la biodiversità, quindi abbiamo tutte le connotazioni - prosegue - che ci vogliono far diventare un ateneo green, ma servono anche messaggi che facciano comprendere ai giovani che sono loro i principali attori per il futuro, e il festival, questi messaggi, li restituisce».

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