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Sul palco di Vasco passione e fratellanza. Il tastierista: «Con lui le gioie più grandi della mia vita»

Lavorano alle spalle del Komandante. E' grazie alla sintonia che il pubblico si innamora ad ogni concerto

Chitarra, tastiera, batteria, ma l’unico strumento che davvero emerge dai concerti di Vasco Rossi ha un solo nome, fratellanza. Dalla pancia del Renzo Barbera, a poche ore dal concerto che segna la seconda data palermitana, si tocca con mano il perché i concerti del Komandante trasmettano al pubblico quella passione ed elettricità: una potentissima e intensa amicizia, che accomuna tutti i membri della band con il suo leader che come un filo d’oro lega tutti i suoi componenti e porta alla ribalta quella sintonia che fa innamorare il suo pubblico ad ogni concerto che passa. E alcuni di loro hanno svelato il vero dietro le quinte.

Tra gli altri, Stef Burns, chitarrista simbolo della band, che da sempre utilizza sia la Gibson che la Fender: «Trent’anni fa ero quello nuovo - dice con il sorriso sulle labbra, che caratterizzerà tutta la sua intervista mentre nei suoi occhi si scorgono l’emozione e i ricordi dei primi concerti -, tutti si chiedevano chi è questa new entry americana. Adesso, invece sono uno degli originali. Tantissimo tempo, eppure ogni volta che facciamo un tour è come fosse la prima volta». E lui che diciotto anni c’era, ripercorre quei momenti: «Ho suonato sia al Foro italico che al Velodromo - ricorda - ma questo stadio è fantastico, pieno di emozioni. Se Vasco si sente a casa, allora anche noi lo siamo». Nello spogliatoio del Palermo, prestato ad ospitare la band, si avvicendano tutti e con noi si ferma anche Alberto Rocchetti, storico tastierista, e detentore del record di 29 concerti a San Siro insieme a Vasco: «Sono al suo fianco da 34 anni - racconta -. Un vero onore. Mi ha dato le gioie e le soddisfazioni più grandi della mia vita. Suono con lui dall’89, dal tour Liberi liberi, e poi dal ’90 i primi 5 mega stadi, il primo San Siro… - si ferma a ricordare -, lo sento come un fratello. Lo adoro».

La band è affaccendata a cambiarsi, a riunirsi per limare gli ultimi dettagli prima della seconda grande serata che segna il ritorno dei grandi eventi nel capoluogo siciliano, ma a noi si avvicina anche Vince Postano, chitarrista ma soprattutto direttore musicale: «Suonare qui è stato fantastico. Il calore del sud è arrivato tutto, lo stadio era pieno zeppo - racconta -. Sono con Vasco da dieci anni, volati via. La mia tappa preferita è sempre quella che faccio la momento, mi piace sempre molto il presente. Quindi per il momento è questa qui». Vince è il braccio destro di Blasco e lavora con lui alla scaletta «per mesi e mesi, per introdurre novità. Poi mi prendo tempo per arrangiare i brani e assieme poi si modificano le proposte. Rispetto al tour precedente è cambiato tutto, a rimanere la sezione fiati, novità dello scorso anno, oltre alla corista Roberta Montanari e il chitarrista Antonello D’Urso».

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