Due volte in scena con l'Agamennone di Eschilo. A distanza di pochi giorni e sempre con una grande emozione nel cuore. Prima sul palco di "Una marina di libri" a Villa Filippina e poi nella propria scuola. Protagonisti ieri, nell'aula magna del liceo Vittorio Emanuele II di Palermo, le alunne e gli alunni del laboratorio di teatro classico del liceo coordinato dalla professoressa Marina Buttari, che hanno rappresentato la tragedia con la consulenza registica di Santi Cicardo. A seguire, i ragazzi, si sono esibiti in performances di letture e drammatizzazione di autori greci come Eschilo, Sofocle, Euripide ma anche i lirici greci come Alceo, Mimnermo e la poetessa Saffo. Proprio per questo lo spettacolo si intitolava "Voci dal mondo classico".
Gli studenti si sono esibiti davanti a un pubblico numeroso, dando voce a parole antiche, ma sempre attuali. Quest'anno il laboratorio di teatro classico della scuola, ha festeggiato il decimo anno della sua attività.
"Il nostro laboratorio è nato nel 2013 con la prima rappresentazione della Medea di Euripide curata dal regista Dino Spinella - spiega la coordinatrice Marina Buttari - e per nove anni insieme alla professoressa Antonella Sorci, ora in pensione, abbiamo lavorato non solo per la rappresentazione finale delle tragedie e delle commedie greche ma anche facendo tradurre parti dei testi greci dai ragazzi. Infatti io ritengo, dalla mia esperienza, che mettere in scena quanto si studia al liceo sia un valore aggiunto e sul piano delle conoscenze e competenze degli alunni e su quello della socializzazione e della capacità di risolvere i problemi che man mano si presentano prima di ogni rappresentazione. Poi il successo dello spettacolo, come quello di ieri sera, ti fa comprendere la magia del teatro e il suo effetto positivo sui giovani".
Caricamento commenti
Commenta la notizia