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Su un'isola deserta senza social, Pomar racconta il suo spettacolo: "Mancherebbe il condominio"

Marco Pomar (a destra), con l'attore Sergio Vespertino (a sinistra)

Un viaggio in crociera, poi, all'improvviso, il naufragio. Così il protagonista di «Manuale di sopravvivenza» si ritroverà a rimpiangere la vita quotidiana, comprese multe, moglie e riunioni di condominio. Lo spettacolo debutterà stasera (giovedì 13 gennaio) inaugurando la stagione 2022 del Teatro Agricantus di Palermo.

Scritta da Sergio Vespertino e Marco Pomar, la commedia punta i riflettori su storture e virtù di un naufrago moderno, viziato dalla comodità e dal benessere quotidiano. Un'idea che Pomar aveva già in testa da un po': “Il protagonista è solo su un'isola deserta – spiega Pomar - e fa i conti con tutto quello che gli manca e potrebbe avere se ritornasse alla normalità”. Una commedia che fa sorridere ma anche riflettere, con lo stesso Vespertino nel ruolo di protagonista.

“Al di là dell'aspetto estremo quello che ci interessava cogliere è la parte comica della situazione – continua Pomar - rendendo tutto più estremo e paradossale vengono fuori degli aspetti molto divertenti e surreali”.

Un uomo, un'isola deserta, un cellulare – spento – e un animale.  “La prima cosa che gli manca – racconta l'autore, molto conosciuto a Palermo anche per le sue incursioni sui social - è il cibo ma gli mancano anche le cose più banali: facebook, internet. Gli manca ciò che riteneva insopportabile nella vita reale: le riunioni di condominio, le multe. Tutto diventa un rimpianto di quello che era”.

E se a trovarsi in un'isola deserta senza campo né connessione dati fosse Marco Pomar?  “Mi mancherebbe molto internet – spiega – perché oggigiorno, non è l'unico per fortuna, ma è il ponte maggiore che abbiamo nel rapporto con gli altri. In questo periodo di pandemia, allontanati dal contatto fisico reale, hanno preso sempre più possesso con tutte le anomalie e le storture annesse i rapporti via social, quelli che avvengono attraverso la rete. Ora anche le riunioni, tutto si fa online. Una volta ci si vedeva al bar, ora ci vediamo su zoom, su skype”.

Nell'isola, il nostro protagonista trova il tempo per riflettere anche sul rapporto con la moglie, analizzando a voce alta ciò che andava e ciò che non andava. “L'unica sua speranza – spiega Pomar -, l'unico appiglio al mondo reale è questo telefonino che dopo il naufragio non funziona più. Lui però spera sempre che riprenda a funzionare”. Nel corso dello spettacolo, però, subisce una trasformazione: “All'inizio gli manca tutto poi capisce che le cose importanti della vita sono altre”.

È qui che si inizia a riflettere: ci siamo forse cullati troppo? “Non riusciamo a fare nulla senza il cellulare, l'auto – sottolinea Pomar - senza le comodità. Eppure questa pandemia avrebbe dovuto insegnarci ben altro: che siamo sempre appesi a un filo e forse dovremmo godere di più delle cose che abbiamo”.

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