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Ciminna, al via il restauro della Tribuna della Chiesa Madre

L'assessore Alberto Samonà nella Chiesa Madre di Ciminna

Prendono il via i lavori per il restauro della Tribuna nella Chiesa Madre di Ciminna, opera realizzata nel XVII secolo dai maestri stuccatori della bottega dei Li Volsi.

I lavori, finanziati per un importo di oltre 77 mila euro, consegnati in questi giorni, saranno realizzati dal Consorzio Pragma di Palermo sulla base della progettazione effettuata da Filippo Davì e Mauro Sebastianelli della Soprintendenza dei Beni culturali di Palermo, che hanno operato sulla base delle criticità rilevate a seguito di un sopralluogo effettuato nello scorso mese di luglio dall’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, nell’ambito delle visite di ricognizione effettuate subito dopo il suo insediamento. Alla consegna dei lavori era presente lo stesso assessore Samonà, che ha potuto così garantire al sindaco di Ciminna, Vito Barone un intervento che consegnerà alla comunità l'abside rinnovato entro la prossima estate.

Samonà, alla presenza degli studenti dell’Istituto comprensivo di Ciminna, ha sottolineato l’importanza di «prendersi cura del patrimonio esistente attraverso attività di custodia, manutenzione e restauro. Sono attività di minore visibilità, ma senza le quali è impossibile costruire qualsiasi altra iniziativa di valorizzazione».

La direzione lavori sarà curata dallo stesso architetto Davì e da Carolina Griffo. Gli interventi previsti riguardano il consolidamento e la messa in sicurezza degli stucchi oltre alla revisione complessiva dell’intero l’apparato plastico in stucco, le cui condizioni erano apparse molto critiche a causa delle infiltrazioni, con rischio anche per l’incolumità dei fedeli.

La tribuna posta alle spalle dell'Altare maggiore della Chiesa Madre di Ciminna fu realizzata nella prima metà del XVII dalla bottega dei Li Volsi. Pur trattandosi di una delle prime opere realizzate da questa famiglia di scultori rappresenta uno degli indiscussi capolavori della lavorazione plastica di derivazione tardo manierista realizzati da questi artisti. Il modello di riferimento fu la tribuna della Cattedrale di Palermo, realizzata nella seconda metà del XVI secolo dai Gagini, e rimossa dalla sua collocazione originaria alla fine del XVIII secolo.

È costituita da dodici colonne scanalate poste su un alto piedistallo che scandiscono le pareti dell'abside della chiesa tra le quali trovano collocazione le statue degli Apostoli. Nella parte centrale, proprio alle spalle dell'altare, si trova la statua di Maria Maddalena, cui è dedicata la Chiesa. Nel tamburo, sostenuto dalle colonne, in corrispondenza dei capitelli corinzi angioletti-telamoni sembrano sostenere la semicupola. Nel catino absidale domina la figura di Dio Padre benedicente con il piede sul Globo e con lo scettro nella mano sinistra, attorniata dai Quattro Evangelisti, da musici e da angeli. L'opera è realizzata in stucco arricchito da dorature che esaltano la profondità spaziale di alcuni elementi decorativi, ne mettono in evidenza altri (come, per esempio, gli strumenti musicali) e nel contempo fanno convergere lo sguardo dei fedeli verso la figura di Dio Padre.

L’intervento sarà corredato in tutte le fasi da un’ampia e dettagliata documentazione tecnica da realizzare mediante un’accurata campagna fotografica del manufatto. È prevista, inoltre, la relazione tecnica e la schedatura degli interventi eseguiti per una completa acquisizione dei dati relativi alle reali condizioni conservative. Attenzione particolare verrà dedicata alla composizione e caratterizzazione chimica dei materiali costitutivi e all’utilizzazione dei materiali di restauro applicati sul manufatto in precedenti interventi affinché, attraverso saggi preliminari si possa dare garanzia circa l'efficacia delle metodologie di intervento e i prodotti utilizzati, in linea con i principi fondanti del restauro moderno. I prodotti impiegati, naturali e di sintesi, infatti, avranno la caratteristica di non interferire con la natura dei materiali oggetto dell’intervento.

 

 

 

 

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