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Palermo, esce «S. Rosalia» di Giulia Mei: il grido d'amore per la sua terra di chi deve lasciarla

Giulia Mei

È uscito in digitale e in radio «S. Rosalia», il nuovo singolo di Giulia Mei, grazie al quale la cantautrice palermitana si è aggiudicata, nel marzo scorso, la vittoria del premio Genova per Voi» e della Targa Siae per la migliore autrice, traguardo che le ha permesso di firmare un contratto editoriale con Universal Music Publishing Ricordi. Il videoclip sarà online a partire da metà dicembre.

Il brano

«S. Rosalia» è una malinconica ballata indie pop, dove il synth e le atmosfere vintage delle tastiere si mescolano al sound rock di chitarre distorte, suoni morbidi e duri si sovrappongono per raccontare la dichiarazione d'amore di una palermitana alla sua città, un flusso di coscienza, di parolacce e parole dolci prima di partire, prima di dire un «arrivederci» che potrebbe essere un «addio».

Fra rabbia e nostalgia

Giulia Mei racconta così il nuovo brano, di cui ha scritto testo e musica: «È nostalgico e arrabbiato, come chi si allontana dalla propria città, come chi dice arrivederci a un amore, e non vorrebbe mai. Ho scritto questo brano un paio di anni fa, il giorno del festino di Santa Rosalia, la santa patrona di Palermo, prima della pandemia, quando il festino era l'incredibile festa folkloristica fatta di gente che ogni 14 luglio si riversa per strada per accompagnare il carro della “santuzza” dai Quattro Canti alla Cattedrale, mangiare “simienza” e aspettare i fuochi d'artificio della mezzanotte. Volevo raccontare quegli odori, quelle strade, quei posti, quella gente. Di lì a poco sarei partita per trasferirmi in una nuova città, allontanandomi da due amori, la persona a cui ero (e sono ancora) legata sentimentalmente e lei, Palermo, amica e nemica di tutta una vita. Così ho preso in mano la penna e ho cominciato a scrivere tutto, raccontare quel senso di inadeguatezza e di solitudine di chi vorrebbe restare, ma non può, di chi sa che ovunque vada si volterà sempre indietro a ricordare, e non c'è rimedio, perché la vita “ti rompe il culo” e, proprio come Palermo, “non è fatta per i deboli di cuore”».

Grazie a...

Il brano è stato registrato all'Indigo Studio di Palermo e la produzione, il mix e il mastering sono a cura di Fabio Rizzo e Donato Di Trapani (già al lavoro con artisti quali Dimartino, Paolo Nutini, Eugenio in Via Di Gioia, Nicolò Carnesi e molti altri). Hanno collaborato Donato Di Trapani al pianoforte e alle tastiere (suonate in parte dalla stessa Giulia), Vittorio Di Matteo e Fabio Rizzo alle chitarre, Ferdinando Piccoli (batteria) e Massimo Provenzano (basso).

Gli inizi

Giulia Mei (classe 1993), pseudonimo della cantautrice palermitana Giulia Catuogno, inizia a studiare canto e pianoforte all'età di nove anni, laureandosi in strumento al Conservatorio di Palermo. Nel frattempo comincia a scrivere le prime canzoni, ad esibirsi in diverse occasioni e a ottenere riconoscimenti, come il Premio Alberto Cesa, il Premio Bigazzi in qualità di autrice, diversi riconoscimenti durante il Premio Lauzi e altro ancora.

Premi e produzioni

Nel 2016 Giulia pubblica un ep dal titolo «Pianopiano» e nel marzo dello stesso anno viene selezionata tra i 16 finalisti di Musicultura, dopo essersi aggiudicata il Premio del pubblico. Giulia sarà finalista del premio anche nei due anni successivi. In agosto, apre un concerto di Roberto Vecchioni in Sicilia. Il 28 marzo 2019 esce «Diventeremo adulti», il suo primo album, finalista alle Targhe Tenco 2019 nella categoria «Miglior album di esordiente». Il lavoro è stato proclamato dal Forum del Giornalismo Musicale, una tra le migliori opere prime uscite del 2019, anno in cui Giulia si aggiudica anche il Premio speciale Mei come migliore artista esordiente femminile. Ad inizio 2021 esce il singolo «MAMMA!», seguito dal videoclip. Poco dopo, a marzo, vince il prestigioso concorso per autori «Genova per voi», che ha consacrato astisti di successo come Willie Peyote e Federica Abbate.

La cover di «S. Rosalia»

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