I due fratelli investigatori per caso, la cucina che diventa sede dell’agenzia, la mamma Assunta che risponde dalla cucina e offre il suo contributo alle «indagini»: il mondo dei Mangiaracina è tutto qui, colorato, assurdamente avventizio, profondamente ridicolo ma buono. E ora, dopo cinque fortunati romanzi, è approdato su Amazon Prime. Terio e Fana, e le loro investigazioni che rivoltano Palermo come un calzino, approdano nei quartieri e nelle borgate, creano personaggi nelle figure che incontrano, i venditori di Ballarò, i posteggiatori, gli abusivi. Sono passati ventuno anni da quando Valentina Gebbia scrisse (e pubblicò con e/o) A qualcuno piace il Caldo, creando la coppia pittoresca di fratelli investigatori.
«Mi hanno sempre detto tutti che avevo una scrittura cinematografica - ride Valentina Gebbia - e io alla fine mi sono convinta. Quindi, ho provato in tutti i modi a portare sullo schermo Fana e Terio. Porte sbattute in faccia non ne conto più, ho persino vinto un bando Rai ma non è successo nulla. Allora ho deciso di provarci da sola, con la mia piccola società di produzioni, senza finanziamenti, solo un piccolo contributo dell’ex Mibact e una co-organizzazione del Comune come servizi».
Detto fatto: quando ormai i volumi della saga stanno per diventare sei (l’ultimo sarà pubblicato da Leima, a sei anni di distanza dal precedente) ecco che A qualcuno piace il Caldo è diventato una serie di cinque puntate, accettata da Amazon Prime e già trasmessa a giugno in America e Inghilterra («sottotitolata in inglese, ma con una prima versione che faceva ridere, figuratevi che pisci era diventato urina…», ride Valentina Gebbia) e da pochi giorni anche in Italia.
Sembrerebbe con successo, visto che sono in tanti gli spettatori che hanno amato Fana e Terio e il loro mondo variegato, e ora chiedono a gran voce il prossimo romanzo. «Lavorare da indipendenti è faticosissimo - sottolinea Valentina Gebbia -, ma sono riuscita a raccontare la mia Palermo, investendo su un gruppo di attori fantastici, caratteristi che spesso raccolgono solo le briciole delle grandi produzioni, e invece meriterebbero molto di più».
Nel commissariato famigliare Mangiaracina al Borgo Vecchio si calano quindi Massimo Marotta (il bel Terio), Sabrina Lembo (carnosa, allegra, zuccherina come sa esserlo Fana), Marianna Ruina (mamma Assunta), l’attrice trapanese Anna Attademo (la bella Marea di cui si innamora Terio) e – il più amato dagli spettatori – il posteggiatore Salvo Ficano. «Sono come li ho sempre immaginati - dice Valentina -, li ho cercati, li ho voluti, e loro mi hanno seguito nelle mie elucubrazioni popolari nel quartiere». È anche un modo per raccontare la città. «La mia Palermo è bellissima, meticcia, aperta, piena di contraddizioni ma anche allegra, solare. I delitti avvengono, ma tutto si svolge in maniera leggera».
In A qualcuno piace il Caldo tutto parte dal cadavere di una vecchietta ritrovata sulla spiaggia da Terio e dai suoi amici, che lo avevano convinto a partecipare ad una battuta di pesca. Sulla scia di un tormentone – «Siamo quasi a Ferragosto, è un periodo pericolosissimo …» – Terio e gli amici pescatori sono indicati come i colpevoli dell’assassinio. E Fana organizza nella cucina di casa, la prima seduta della neonata agenzia di investigazioni Mangiaracina … in attesa che la prossima serie possa contare su una produzione importante.
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