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L'opera dei pupi di Mimmo Cuticchio riporta a casa Castelbuono Classica

Stasera lo spettacolo, preceduto da un'esibizione dei gruppi da camera della scuola Minà Palumbo

Mimmo Cuticchio

Mimmo Cuticchio riporta Castelbuono Classica sulle Madonie, nella sua sede naturale, dopo la parentesi d’apertura a Palermo, nel parco di Villa Filippina. Stasera - mercoledì 11 agosto - alle 21.30, al Chiostro di San Francesco di Castelbuono, lo spettacolo A singolar tenzone!, duelli tra musiche e parole sul paladino Orlando. Uno spettacolo di Mimmo Cuticchio con le musiche del figlio, il compositore Giacomo Cuticchio, e il Giacomo Cuticchio Ensemble.

Mimmo Cuticchio è considerato oggi il maestro del cunto siciliano, il tradizionale racconto delle storie epico-cavalleresche tramandato di padre in figlio o da maestro ad allievo, fin dal Medioevo.
Un'evoluzione in forma teatrale dell'antica arte dei cantastorie che si è sviluppata in forma teatrale con l'opera dei pupi.  Cuticchio è puparo, costruttore e attore. I pupi sono un'arte di famiglia: Mimmo è infatti figlio del puparo Giacomo Cuticchio, che negli anni Cinquanta girovagava in Sicilia con un teatrino mobile a bordo di un camion. Cuticchio nel 1973 apre a Palermo il Teatro dei Pupi Santa Rosalia e nel 1977 fonda l’associazione Figli d'Arte Cuticchio, che si prefigge di salvaguardare l’arte dell’opera dei pupi. Con lui lavora il figlio Giacomo, che ha scelto di dedicarsi alle musiche. Come attore, Mimmo Cuticchio è apparso nel film Il padrino-Parte III di Francis Ford Coppola e in Prove per una tragedia siciliana di John Turturro. Nel 2015 la collezione di pupi siciliani iniziata dal padre è stata acquisita dalla Fondazione Sicilia ed è ora esposta a Palazzo Branciforte.

La compagnia diretta da Mimmo Cuticchio salda tre principali linguaggi della comunicazione teatrale: il recupero delle tecniche tradizionali dei pupi e del cunto, la ricerca e la sperimentazione. Oltre all’attività di produzione, il gruppo Figli d'Arte Cuticchio promuove e organizza mostre, rassegne e dal 1985 La Macchina dei Sogni, un festival teatrale dedicato al teatro di figura e alla narrazione. Nel 1997 Mimmo Cuticchio apre i battenti del suo laboratorio e realizza la prima Scuola per pupari e cuntisti con l’obiettivo di garantire un futuro al teatro dei pupi ed al cunto. Il 18 maggio 2001 l’Unesco riconosce l’opera dei pupi patrimonio immateriale dell’umanità. Nel 2013, con un decreto, il ministero dei Beni culturali ha dichiarato l’archivio cartaceo dell’Associazione Figli d'Arte Cuticchio di interesse storico.

Lo spettacolo di stasera sarà anticipato nel pomeriggio, alle 18, presso l'Eremo di Liccia, dal concerto dei gruppi da camera dell’Istituto comprensivo Francesco Minà Palumbo di Castelbuono.

Spazio poi alle arti grafiche. La rassegna Castelbuono Classica anche quest'anno conferma la volontà di contaminare la musica con le arti visive in collaborazione con Putia art gallery. A dare un carattere alla linea grafica del festival è Kanjano, nome d'arte dell’illustratore Giuliano Cangiano, che ha realizzato il manifesto della settima edizione della manifestazione, Scherzo, e quello dell’anteprima, Le Cosmidantiche, andato in scena lo scorso 19 luglio. Saranno proprio le opere di Kanjano a divenire le protagoniste di una mostra, allestita nei locali destinati al South Working, all'interno del Chiostro di San Francesco. L'esposizione sarà visitabile da oggi al 13 agosto, dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 21.

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