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8 marzo, Libersind Confsal: "La crisi pandemica sia occasione per rilanciare la parità di genere"

Due donne con la mascherina

"Come ogni anno ricorre puntuale l’otto marzo, giornata destinata a ricordare la lunga e costante
lotta delle donne per la loro emancipazione e l’affermazione dei loro diritti. Ancora nel quotidiano registriamo una grave forma di oppressione e di discriminazione a danno delle donne". A dirlo è Anna Monica Piazza, Responsabile Naz. Dipartimento pari opportunità del sindacato autonomo Libersind Confsal.

"Tutti gli episodi di violenza contro le donne testimoniano un problema culturale irrisolto che dovrebbe insegnare al nostro paese che la differenza di genere è un valore, in grado di favorire integrazione e crescita. Non è soltanto un problema di competizione tra sessi, è il riconoscimento della differenza come arricchimento, come paradigma dell’esistenza di un altro con identica dignità. Bisognerebbe organizzare la vita, i tempi su questi principi. I dati sono allarmanti e la pandemia ha amplificato il prezzo altissimo pagato dalle donne: 450000 posti di lavoro persi tra contratti a terminie ed atipici, di cui il 90% occupati da donne", sottolinea Piazza.

"In un contesto così delicato, aggravato dalla pandemia, è arrivato il momento di scrivere un nuovo statuto dei diritti dei lavoratori, in cui Uomini e Donne a tempo indeterminato o autonomi abbiano eguali diritti e medesime tutele, per un futuro fondato realmente sul diritto e non sullo sfruttamento. La crisi economica e sanitaria deve lasciare il posto alle intelligenze ed alle competenze, alla valorizzazione dei talenti a prescindere dal genere. Il rilancio culturale e socio-economico del nostro paese passa attraverso la dignità e la libertà di esprimere le proprie capacità legate al merito e non al genere".

Ma ci sono anche esempi positivi. Il Libersind Confsal, sindacato che a Palermo rappresenta parte di ballerini, musicisti e maestranze del Teatro Massimo, cita proprio la Fondazione del teatro palermitano. "È sicuramente pregevole scoprire che sempre più aziende si affidano a donne preparate ed intraprendenti, non solo in politica ma anche nel sindacato, nell’industria e nella cultura. Mi piace citare in tal senso la scelta coraggiosa del Presidente Anfols Francesco Giambrone di porre ai vertici della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, quali sue dirette collaboratrici, una squadra composta prettamente da donne - sottolinea Piazza -. L’esempio più vicino alla mia realtà lo riporto per evidenziare come sensibilità attente e raffinate attribuiscono valore aggiunto alla donna nella gestione amministrativa, artistica e culturale di un teatro. Declinare con estrema assonanza grazia, virtù, intelligenza e perizia è insito nell’essere donna , peculiarità che appartengono al genere ma non devono rappresentare un discrimine. Il Sindacato si deve impegnare nell’estinzione di quel confine ancora presente, seppur sfocato, tramandato dalla storia, della disparità di trattamento e di accesso ai diritti e alle tutele tra uomini e donne. La pandemia deve essere vissuta come una catarsi, un momento di riflessione per segnare una linea di demarcazione tra passato e presente".

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