I pupi antimafia raccontano la storia di Lea Garofalo, pentita della 'ndrangheta. L'idea dello spettacolo su Lea Garofalo nasce proprio dall'incontro tra due diverse tradizioni, tutte e due del Sud Italia: da un lato i pupi antimafia di Angelo Sicilia, dall’altro la "Ballata di Lea" di Francesca Prestia. Dopo il debutto in Calabria, il lavoro teatrale sarà proposto a Palermo il 9 settembre alle 21 nell'atrio del museo Riso dal puparo Angelo Sicilia e da Francesca Prestia.
Il nome di Lea Garofalo dice di più nella sua Calabria: collaboratrice di giustizia, testimoniò contro la famiglia dell'ex compagno e padre di sua figlia, che le aveva ucciso il fratello. Ma nonostante le sue testimonianze, fu inserita nel programma di protezione ma mai come testimone, posizione questa che le avrebbe permesso di essere più sostenuta.
Arrivò persino a fare ricorso al TAR contro lo Stato, ma non servì a nulla: l’ex compagno riuscì a raggiungerla e con uno stratagemma, attirarla a San Fruttuoso dove venne uccisa. La sua storia di vittima dell’’ndrangheta è stata raccontata per la prima volta dall’unica cantastorie calabrese esistente, Francesca Prestia, ma da pochi mesi è diventata anche uno "Spettacolo dell'opera dei pupi e delle pupe antimafia".
Lo spettacolo, scritto a quattro mani, affianca due artisti che parallelamente hanno già avviato un percorso di rinnovamento dei propri repertori: da un lato i pupi e i canovacci, e dall'altro le ballate ispirate alla realtà. Musiche composte ed eseguite dal vivo dalla Prestìa a chitarrina battente, flauto traverso, tammorra, glockenspiel.
Ingresso con prenotazione: 331.7476202
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