Annunciati i nuovi appuntamenti in programma dal 27 al 30 agosto, della rassegna estiva del teatro Ditirammu (atrio di Palazzo Petrulla - via Torremuzza, 6 - Palermo) #Ricominciodaqui.
Il 27 agosto alle 19 andrà in scena Il CamiNoto. Il CamiNoto, oltre ad essere una crasi dei cognomi dei due protagonisti, è anche un'esperienza musicale e letteraria. I due artisti condividono diverse passioni tra le quali la musica e la lettura di bei libri.
Ecco come nasce il CamiNoto, dalla fusione di queste. Ed ecco allora che una sera di qualche anno fa decisero di creare un format che si concentrasse su questi due elementi che convivono e si alternano come protagonisti.
Ci saranno momenti in cui la musica diventa unica protagonista, con Manlio Noto chitarra e voce, e Mario Caminita al piano elettrico, e altri in cui la musica darà spazio alla lettura con la calda voce di Mario Caminita, attingendo ad una letteratura esclusivamente di autori siciliani, di ieri e di oggi.
Ad esempio, qualche estratto da scritti di Verga o Pirandello, o brani più leggeri e divertenti, come le storie descritte da Andrea Camilleri e anche di autori più contemporanei, dei giorni nostri, certamente meritevoli di adeguata attenzione e considerazione, come Roberto Alajmo, o le brillanti Maria Cubito e Sofia Muscato, così come le poesie del giovanissimo Alessio Arena o le opere del riconosciuto drammaturgo Davide Enia.
Insomma, si potrebbe definire il CamiNoto come un "concertreading" o, per essere molto più chiari, buona musica suonata e bei libri letti per il pubblico.
Dal 28 al 30 agosto invece alle 21.30 in scena (Comu veni) Ferrazzano, dall'opera di Giuseppe Pitrè. "(Comu Veni) Ferrazzano" è a tutti gli effetti un esperimento scenico performativo, un lavoro che si muove tra narrazione, cunto e performance: nell'opera del Pitrè, Ferrazzano è presente più volte con tanti frammenti, piccole storie che ne delineano il carattere ma non ne restituiscono un'identità riconoscibile in unico racconto.
Ferrazzano, secondo capitolo della Trilogia "P3-coordinate popolari", ci condurrà pertanto tra le storie nelle storie, passando dall'una all'altra, facendo scegliere al pubblico presente una o più storie delle tante che sarà in grado di raccontare, quale primo esemplare delle postegge ancora prima che queste fossero tali.
Un personaggio denso capace di raccontare tutto e il contrario di tutto, in un meccanismo aperto che si modifica di giorno in giorno, cosi come lui era abituato a fare. "Un tutto fare nella vita, un tutto raccontare sulla scena". Un primordiale performer dei cunti e delle narrazioni.
Sono 35 e più le storie che Ferrazzano conosce: potrebbe raccontarle tutte fino a quando il pubblico sarebbe disposto ad ascoltare. Quali non è dato saperlo. Il pubblico sceglie da una bisaccia le storie sfidando Ferrazzano in un gioco ispirato a quello delle vecchie osterie, sfidandosi "a chi la racconta meglio", con un bicchiere di vino quale premio o come pegno.
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