La scrittura è una costante nella vita di Aldo Sarullo, drammaturgo, autore tv, opinionista per vari quotidiani, ghostwriter di politici e imprenditori, anche internazionali. Un curriculum cosmopolita che non cozza col suo essere palermitano. Nella sua città è tornato da un anno e s’è messo all’opera «per riagganciarmi – come spiega – secondo il modo iniziale alla mia vita di scrittore». Il suo «Latitudine palermitana» (288 pagine, 20 euro), pubblicato dalla casa editrice Qanat, potrebbe essere sorprendente per chi non ha mai letto Sarullo o per i più giovani. A loro si rivolge l’autore: «Non scrivo per autoreferenzialità, ma per essere utile e letto. Mi piacerebbe che chi non ha molti anni, leggendomi, si allenasse ad accorgersi della vita. Il mio protagonista lo fa momento dopo momento. Anche io mi sono trovato a fare qualcosa del genere, vivere accorgendomene: un nutrimento che evita di raccontare e raccontarsi l’impostura e la mitologia di sé».