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Accademia di Santa Cecilia, il palermitano Andrea Obiso è il nuovo primo violino

L'Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha scelto il suo nuovo primo violino. Si tratta del giovane Andrea Obiso, palermitano di 25 anni, enfant prodige tra i pochi al mondo a diplomarsi al conservatorio a 14 anni con lode e menzione speciale, ha vinto nello scorso fine settimana il concorso per oltre ottanta candidati per la selezione del nuovo primo violino spuntandola sugli altri tre concorrenti stranieri giunti in finale, un francese, un giapponese e un romeno. In questi giorni è con l’orchestra ceciliana in Germania in tournèe fino al 27 gennaio e assumerà l'incarico dopo l’estate alternandosi con l’attuale primo violino Carlo Maria Parazzoli.

Il giovane violinista ha esordito come solista a tredici anni con la «Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana». Nel 2005 è stato lo studente più giovane ad essere ammesso all’Accademia Chigiana di Siena. Tra i riconoscimenti internazionali, ha vinto il «66 ° Concorso Internazionale ARD 2017», il 1 ° Premio e Premio del pubblico al Prix Ravel 2017, 2 ° Premio al prestigioso «Khachaturian Concorso Internazionale di Violino», il Premio Speciale al sesto Concorso Tchaikovsky per Giovani Musicisti in Corea. Nel 2018 è stato in tournée in Germania e Finlandia e ha debuttato alla prestigiosa Berlin Philarmonie con la Deutches Symphonie Orchester Berlin. Nel 2019 si è laureato al prestigioso «Curtis Institute Of Music» di Philadelphia.

«La prova finale per Santa Cecilia - racconta - è stata una esperienza unica, piena di tensione positiva. Uno dei test
fondamentali era con tutta l’orchestra. Il maestro Pappano che ha presieduto la giuria voleva valutare lo stile e le
esecuzioni di ogni candidato. Io credo di aver fatto la differenza nei soli della Passione di San Matteo di Bach e in
due composizioni di Strauss. Con Pappano nelle prove c'è stata subito una intesa molto particolare. Ci siamo capiti al volo». Andrea Obiso si è avvicinato alla musica a 4 anni grazie ai genitori - papà insegnante di violino, la mamma di pianoforte - e a sei anni è entrato al conservatorio del capoluogo siciliano. Attualmente vive tra Roma, New York e Philadelphia. Quattro volte l’anno vola a Tokyo, ospite del suo sponsor.

«Essere il primo violino di Santa Cecilia è una bella responsabilità ma mi sento incoraggiato da tutta l’orchestra - dice -. La mia sfida ora è crescere a 360 gradi, un musicista deve essere completo e in grado di mettersi alla prova in ogni contesto. Tra i violinisti che ammiro tantissimo c'è Yo Yo Ma perchè porta la musica in tutto il mondo anche in posti lontani dove in genere non arriva. Anche questo è un mio obiettivo. Il sogno è poter suonare con tanti musicisti e sperimentare così linguaggi diversi».

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