Palermo si prepara a ricordare Giovanni Falcone. E nel giorno della memoria un intero condominio di Palermo ricorda il giudice con una mostra fotografica.
«Non sono immagini di stragi e di delitti ma tracce di vita degli uomini che hanno lottato contro la mafia», dice Nino Giordano: è lui ad avere organizzato la mostra ma anche una fitta sequenza di attività che hanno ormai trasformato il condominio di via Giovanni Di Cristina 10, nel popolare quartiere dell’Albergheria, in un luogo di cultura e di resistenza civile.
Giordano ha 84 anni. Negli anni Cinquanta faceva il «proiezionista» nelle sale cinematografiche. Come l’Alfredo di «Nuovo Cinema Paradiso», montava le pellicole, le avvolgeva nelle «pizze», ricomponeva il nastro che spesso si spezzava interrompendo la proiezione.
Poi la crisi del cinema lo ha portato all’Opera universitaria (ora Ersu), dove ha continuato a occuparsi di pellicole ma anche di fotografia. E qui è cominciata la sua seconda vita come operatore culturale e come fotografo. Il suo obiettivo ha colto e raccontato la vita quotidiana, i colori e i personaggi dei quartieri popolari come il suo. Nel 1990 la svolta. Giordano non ha avuto bisogno di allontanarsi da casa, che si trova a pochi passi dal pensionato universitario San Saverio, e ha coinvolto l’intero condominio (55 famiglie) in un fitto programma culturale: mostre, incontri, perfino concerti dell’orchestra del teatro Massimo nell’androne del palazzo che ha «un’acustica perfetta».
«Il sindaco Leoluca Orlando - dice Giordano - ha creduto in quello che facciamo e ci ha dato una mano». Ma anche la Provincia regionale, 23 anni fa, organizzò con le sue foto un evento in piazza Verdi come parte della rassegna «Le giornate della legalità».
L’ex proiezionista, che ora indossa il giubbetto del fotoreporter dell’Uif (Unione italiana fotoamatori) e non si separa mai dalla sua Canon, non ha più abbandonato il percorso di testimonianza per immagini contro la mafia. Un Dvd con le sue foto è finito anche a Mattarella.
A dispetto dell’età, Giordano pensa al futuro. E per questo ha contagiato con il virus della fotografia il nipotino Gabriele Di Vita, dieci anni appena. E’ il più giovane socio dell’Uif e già è ben avviato sulle orme del nonno tanto che le sue immagini sul mercato di Ballarò sono parte di un’esposizione sui «sapori di Sicilia». Nella mostra condominiale di via Di Cristina ci saranno anche i suoi scatti. «Sono molto belli», dice il nonno con una punta di orgoglio.
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