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Danza e disabilità, lo spettacolo "Assenza" a Valledolmo

VALLEDOLMO. Andrà in scena domani alle 22 in piazza Matrice a Valledolmo, nel palermitano, “Assenza”, spettacolo di danza, musica e teatro, messo in scena dalla compagnia bolognese “InOltre”, dove la disabilità diventa invisibile e a parlare è solo l’arte. Protagonisti della serata quattro danzatori: Nicoletta Tinti, Silvia Bertoluzza, Daniele Del Bandecca, Emma Iannotta e cinque musicisti: Irene Calamosca, Giancarlo Aquilini, Anna Pia Capurso, Ivan Di Dia, Angelo Di Gregorio. La Tinti, che nel 2008 perse improvvisamente l’uso delle gambe, incantò lo scorso 31 marzo il pubblico di “Italian’s got talent 2017” interpretando insieme a Silvia Bertoluzza un brano di Tchaikovsky, strappando una standing ovation che ha mandato giù lacrime di emozioni e un fiume di sentimenti capaci di imprimere nell’animo della vita solchi di inimmaginabile ottimismo. Quell’energia travolgente che trasforma il diverso nel valore aggiunto, la disabilità in punto di forza necessario per andare oltre ed affrontare la quotidianità.

Ogni componente del cast è privo materialmente di qualcosa, ma a nessuno di loro manca l’energia della propria arte che, unita e condivisa, diventa forza teatrale, di vita, di…tutto. Sarà curioso ed interessante quindi prendere atto che Giancarlo Aquilini suona con la sola mano sinistra e Nicoletta Tinti danza in piedi e muove un paio di gambe proprio come se fossero le sue. Ma sarà altrettanto curioso ed interessante prendere atto che la disabilità si trasforma, diventa diversa e incredibile abilità.

“Siamo orgogliosi di accogliere nella nostra comunità la compagnia “InOltre” – dichiara il sindaco Angelo Conti -. Nicoletta Tinti è la dimostrazione di come la disabilità può diventare persino un’opportunità. Danzare senza l’uso della carrozzina, sviando lo spettatore dalla carrozzina stessa per farlo concentrare unicamente sulla bellezza della danza e della sua espressione artistica – prosegue Conti, sindaco in carrozzina - è in un certo senso la metafora della vita di una persona con disabilità che vuole essere visto unicamente per quello che è e non come l’esaltazione della sua limitazione”. “Assenza”, quindi, sarà uno spettacolo di vita verso la pienezza, verso la rinascita, capace di infondere un messaggio di speranza e certezza: l’assenza diventa germoglio di nuova essenza.

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