PALERMO. Ultima opera del cartellone 2016, la «Carmen» di Bizet torna in scena al Teatro Massimo di Palermo sabato alle 20.30.
Si tratta infatti della ripresa dell'allestimento del 2011, realizzato in coproduzione con il Gran Teatre del Liceu di Barcellona, il Regio di Torino e il
Teatro La Fenice di Venezia.
Pur essendo opera francese, Carmen parla della Spagna, della celebre sigaraia di Siviglia, e più in generale rappresenta quei sentimenti e quei colori estremi che sono tipici del sud del mondo.
Ma è certamente una storia romantica che coniuga l'amore con la morte.
Tra le più amate dal pubblico, l'opera di Bizet, che non riuscì a vedere il successo planetario della sua opera, non fu accolta bene nel suo esordio del 1875, anzi suscitò scandalo e rifiuto, probabilmente per la forte personalità di
Carmen, donna troppo libera per quei tempi, che prima seduce Don Josè, un soldato per così dire irreprensibile e quando lo ha indotto con tutte le sue seduzioni a lasciare l'esercito e a disertare, lo abbandona e si innamora del bel torero Escamillo.
Diventa così un dramma della gelosia e Carmen muore trafitta da Don Josè.
«La Carmen - ha detto il regista Calixto Bieito - è un'opera sulle emozioni di frontiera, sugli abissi dell'amore, sulla distruzione e la autodistruzione fisica e mentale. È un'opera in cui la percezione della morte è molto presente».
Per l'occasione e forse in omaggio al Gran teatro di Barcellona, il foyer sarà allestito con i colori della Spagna.
Sul podio l'argentino Alejo Pèrez, reduce dai successi al San Carlo di Napoli e al Comunale di Bologna. Carmen è interpretata dall' armena Varduhi Abrahamyan, mentre Don Josè è Roberto Aronica, ormai famoso e non solo per il pubblico italiano.
Micaela, il soprano, l'alter ego di Carmen, è Maria Katzarava, giovane cantante messicana, di padre georgiano. Escamillo è Marko Mimica, diplomato all'Accademia di Zagabria. Repliche fino al 4 dicembre.
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