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Rosse eppure... non lo sono mai state: le cupole di San Cataldo e San Giovanni degli Eremiti

PALERMO. Rosse eppure non lo sono mai state veramente. Si tratta delle cupole di San Giovanni degli Eremiti e di San Cataldo a Palermo, realizzate sotto il dominio di Ruggero II.

Secondo un noto storico appassionato della città, Rosario La Duca, solitamente in Sicilia le cupole normanne venivano coperte con un intonaco impermeabilizzante.

Veniva utilizzato anche come rivestimento delle cisterne, ed era formato da calce, sabbia e "coccio pesto". Un impasto di colore leggermente rosato che poteva diventare anche grigio, se esposto agli agenti atmosferici.

Quando nel 1800 si diede il via al restauro della chiesa di San Giovanni degli Eremiti, l'architetto Giuseppe Patricolo al quale fu affidato l'incarico valutò di colore rosso cupo l'intonaco ritrovato.

Fu così che fece rivestire le cupole con un intonaco di colore rosso vivo. Determinante anche la manodopera del capomastro.

Patricolo in Sicilia fu autore di numerosi restauri, specie a Palermo: le chiese di San Francesco d'Assisi, San Cataldo, Santo Spirito, San Giovanni degli Eremiti, Santa Maria dell'Ammiraglio tra il 1870 e 1898 circa mentre a Castelvetrano si occupò del restauro della Chiesa della Santissima Trinità di Delia.

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