PALERMO. La tragedia e la speranza. Dieci storie di dolore, dieci storie di riscatto che proprio dal dolore sono nate e cresciute. Su questa trama si muove lo spettacolo “Dieci storie proprio così” che intreccia i nomi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, don Giuseppe Diana, Giancarlo Siani, Annalisa Durante, Federico Del Prete, Silvia Ruotolo, con quelli dei giovani impegnati nelle associazioni, nel volontariato, nelle iniziative mirate a creare alternative vere alla criminalità organizzata.
Lo spettacolo andrà in scena domani, 23 maggio, anniversario della strage di Capaci, al teatro Massimo di Palermo, alle 12, in Sala Grande.
Nato da un’idea di Giulia Minoli, regia e drammaturgia di Emanuela Giordano, con Daria D’Aloia, Vincenzo d’Amato, Tania Garribba, Salvatore Presutto, Alessio Vassallo, Diego Valentino Venditti, Elias Zoccoli, “Dieci Storie Proprio Così” è nato in Campania, e con l’appuntamento di domani a Palermo inaugura la prima tappa siciliana del progetto triennale Palcoscenico della Legalità, un percorso formativo in sinergia tra teatri, istituti penitenziari, scuole e società civile.
“Celebriamo così il 23 maggio – dice il sovrintendente del Teatro Massimo, Francesco Giambrone – una tragedia che ha fatto da spartiacque nella storia del Paese e che accanto al dolore ha portato coscienza civile e volontà di riscatto. Con questo spettacolo ancora una volta il Teatro Massimo si apre all’impegno civile e alle iniziative di educazione alla legalità”. “Il teatro è un potentissimo strumento di educazione alla legalità nelle scuole e nelle carceri”, aggiunge Giulia Minoli, ideatrice e responsabile del progetto.
Il progetto Palcoscenico della Legalità è promosso da The CO2 Crisis Opportunity Onlus insieme alla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, alla Fondazione Pol.i.s e alla Fondazione Silvia Ruotolo e al coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, con il patrocinio del ministero della Giustizia, del ministero dell’Interno e la collaborazione del Miur per il tramite dell'Ufficio scolastico regionale.
“Sono le storie della nostra personale tragedia e del nostro impegno – dice Paolo Siani, presidente della Fondazione Pol.i.s., Politiche Integrate di Sicurezza, per le vittime innocenti di criminalità e i beni confiscati -. Insieme alle istituzioni e ai giovani impegnati sul territorio e attraverso la bellezza dell’arte vogliamo credere nel cambiamento. E vogliamo farlo a maggior ragione in una data dal grande valore simbolico e in un contesto territoriale particolarmente delicato come la Sicilia, la quale, come la Campania, è non solo terra di criminalità ma anche e soprattutto di importanti e significative alternative alle mafie”.
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