PALERMO. Fu uno dei padri di un movimento di poeti e scrittori che si definì «Antigruppo» in aperta contrapposizione al «Gruppo '63». A 83 anni si è spento a Palermo Ignazio Apolloni, avvocato, intellettuale controcorrente, autore di favole e di racconti nei quali ha esercitato una forma originale di sperimentazione linguistica.
Il suo stile, schierato contro il non-sense, nacque per caso con alcuni racconti diffusi sotto forma di volantinaggio e poi raccolti in un volume («Storia dell'uovo d'oro») con
l'introduzione di Roberto Roversi. Apolloni aveva dato alle sue prime esperienze giovanili
un'impronta cosmopolita. Dopo essere stato a Torino, Roma, Los Angeles e New York, era tornato a Palermo e con un gruppo di intellettuali, tra cui Crescenzio Cane e Nat Scammacca, aveva dato vita nel 1968 a un movimento politico-letterario («Antigruppo») che aveva scelto il registro dell'avanguardia e della sperimentazione. Dell'esperienza dell'Antigruppo si interessarono tra gli altri Leonardo Sciascia, Danilo Dolci, Cesare Zavattini.
Il movimento nacque sulla nave tra Palermo e Ustica dove il gruppo tenne il primo recital di poesie poi scritte sui muri delle case dei pescatori. L'Antigruppo è via via uscito dalla grande scena letteraria. È sopravvissuto nelle esperienze personali di alcuni tra cui Apolloni, fino all'ultimo impegnato nella sperimentazione di uno stile che cercava una relazione tra il linguaggio e l'arte figurata.
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