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Stagione 2015, parte la campagna abbonamenti al Massimo di Palermo

La biglietteria è aperta tutti i giorni dalle ore 9:30 alle ore 18. e che gli abbonamenti sono acquistabili anche on line sul sito www.teatromassimo.it

PALERMO. Domenica 12 ottobre si apre la campagna per i nuovi abbonamenti alla Stagione di opere e balletti 2015 del Teatro Massimo. La biglietteria è aperta tutti i giorni dalle ore 9:30 alle ore 18. e che gli abbonamenti sono acquistabili anche on line sul sito www.teatromassimo.it. “I cast della Stagione 2015 – sottolinea il sovrintendente Francesco Giambrone – confermano un programma ricco di interesse e di momenti di eccellenza, che abbraccia l'intero repertorio, dal Settecento di Gluck alla contemporaneità di Henze e che ha un solido cuore nel melodramma ottocentesco. Importante è anche l’attenzione nei confronti della danza, anche grazie a un progetto di particolare interesse che vedrà la nostra Compagnia unita alla Martha Graham Dance Company per un omaggio a una delle più interessanti coreografe del Novecento. La Stagione, che già ha riscosso molto interesse durante la fase di rinnovo degli abbonamenti cominciata a giugno, adesso si apre anche a coloro che non sono abituali frequentatori del Massimo. Mi pare importante sottolineare che stiamo registrando una crescente attenzione del pubblico non palermitano che, in queste settimane, sta prenotando numerosi biglietti per gli spettacoli al Teatro Massimo grazie anche agli accordi che sono stati conclusi in questo senso con società e tour operator specializzati che riconoscono nel Massimo una punta di eccellenza musicale adatta a portare la città e l'isola nel circuito internazionale dei viaggi culturali”.

La Stagione 2015 si aprirà il 21 gennaio (repliche sino al 27 gennaio) con la prima in Italia di Gisela!, ultima opera di Hans Werner Henze compositore tedesco (1926-2012) considerato fra i più grandi del Novecento, da sempre affascinato dall’Italia, paese dove aveva deciso di trasferirsi nel 1953 e dove nel 1976 ha fondato il Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano: una scelta che conferma l'attenzione del Massimo per i linguaggi della contemporaneità. Gisela! ha debuttato nel settembre 2010 alla Ruhr Triennale, quindi è andata in scena anche alla Semperoper di Dresda. La regia è affidata a Emma Dante che, dopo il successo di Feuersnot di Strauss, ritorna al Massimo con Carmine Maringola (scene) e Vanessa Sannino (costumi). Sul podio il tedesco Constantin Trinks. Gisela Geldmaier è una studentessa di storia dell’arte un po’ sognatrice e molto romantica; lui, Hanspeter Schluckebier, è un vulcanologo un po’ tronfio e molto “tedesco”; l’altro, Gennaro Esposito, è una guida napoletana, un po’ intrigante e un po’ cialtrone. Al centro il tema del viaggio, sia reale che interiore: durante una gita a Napoli lei incontra l’altro e scoppia l’amore; segue la fuga nella grigia e nebbiosa Oberhausen ma l’amore (forse solo immaginato?) lascia posto al dramma mentre il Vesuvio erutta e copre tutto di cenere nera. Racconto di com’è la vita (con qualche spunto autobiografico) e delle strane e memorabili vie per essere felici, Gisela! si sviluppa musicalmente in modo leggero e scherzoso ed è soprattutto una testimonianza concreta dell’impegno di Henze verso i giovani, caratteristica in linea anche con i progetti di coinvolgimento di nuovo pubblico che anima la politica del Teatro Massimo. Nel ruolo della protagonista il soprano Vanessa Goikoetxea, in quello di Hanspeter il baritono Lucio Gallo e in quello di Gennaio il tenore Roberto De Biasio.

La programmazione procede il 20 febbraio (repliche sino al 27) con la presentazione a Palermo di un importante spettacolo dal forte impianto coreografico che ha debuttato in Francia nel 2012: Orphée et Eurydice di Gluck (nella versione di Berlioz) realizzato dal coreografo e architetto Frédéric Flamand, direttore del Ballet National de Marseille, da sempre sostenitore del dialogo tra danza classica e contemporanea, impegnato per la prima volta in un progetto d'opera insieme all'artista fiammingo di fama internazionale Hans Op de Beeck; i due hanno disegnato uno spazio contemporaneo, una periferia metropolitana evidenziata da luci e videoproiezioni dominate dai toni del bianco, del grigio, del verde e dell'azzurro. Solisti vocali Varduhi Abrahamyan (con in alternanza la palermitana Chiara Amarù) e Mariangela Sicilia. Ballerini solisti, impegnati con il Corpo di ballo della Fondazione, la palermitana Valentina Pace e Christian Novopavlovski. Sul podio Giuseppe Grazioli. Ad aprile (18-26), un dittico costituito da Le toréador di Adolphe Adam e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, due diversi “menage à trois”, il primo molto più brioso e leggero, a controbilanciare la tragedia ambientata nella Sicilia orientale. Scenografo e costumista di questo dittico sarà Francesco Zito che, con la regista Marina Bianchi, disegnerà un nuovo spettacolo per l'opera di Adam (in prima italiana in versione originale) mentre sarà impegnato in un importante recupero filologico per Cavalleria rusticana, rimontata secondo i bozzetti preparati dal pittore Renato Guttuso per un allestimento del Massimo del 1974. Sul podio Stefano Ranzani. Mentre nei cast delle due opere brillano i palermitani Laura Giordano e Ugo Guagliardo per Adam e Luciana D'Intino, Carlo Ventre e Alberto Mastromarino per Mascagni.

Un ballo in maschera di Verdi (dal 19 al 27 maggio) e La bohème di Giacomo Puccini (dal 18 al 27 settembre) sono i due titoli di repertorio con i quali il Teatro Massimo desidera omaggiare uno dei più grandi scenografi della tradizione italiana, il piemontese Pier Luigi Samaritani – studi a Brera quindi allievo a Parigi di Lila De Nobili, nato nel 1942 e morto prematuramente nel 1994 – autore di alcuni raffinati allestimenti ancora in repertorio nei teatri di tutto il mondo, celebri per la forza espressiva basata su un'iconografia tradizionale. La regia delle due opere (gli allestimenti provengono dai teatri di Parma e da Catania) sarà affidata rispettivamente a Massimo Gasparon e Alessio Pizzech, due artisti che stanno lavorando molto sulle capacità di rinnovamento della tradizione teatrale italiana, riqualificando però il valore della produzione artigiana e le competenze interne dei teatri. Sul podio Paolo Arrivabeni per Verdi e Pier Giorgio Morandi per Puccini.

Protagonisti vocali del Ballo in maschera Roberto Aronica (Riccardo), Giovanni Meoni (Renato), Oksana Dyka (Amelia) e Tichina Vaugn (Ulrica); mentre per La bohème un debutto attesissimo al Massimo, quello del soprano Maria Agresta, vincitrice del recente Premio Abbiati della critica musicale; al suo fianco Giorgio Berrugi (Rodolfo), Lana Kos (Musetta), Vincenzo Taormina (Marcello), Simone Del Savio (Schaunard), Adrian Sâmpetrean (Colline). A ottobre (dal 21 al 27) torna a Palermo Die Zauberflöte di Mozart, in un allestimento nato proprio al Massimo e riproposto con grande successo alcuni mesi fa al Regio di Torino e al Lirico di Cagliari, firmato dal regista palermitano Roberto Andò, con le scene di Giovanni Carluccio e i costumi di Nanà Cecchi: uno spettacolo apprezzato per la piacevole levità e l’impianto fiabesco, abile nel riprodurre, seppur in maniera non didascalica, l’atmosfera dell’Egitto immaginario in cui la vicenda è ambientata, fatta di magie, riti di iniziazione, avventure e Papageni in perfetto equilibrio tra natura e cultura.

Sul podio salirà per l'occasione il neo direttore musicale del Massimo, Gabriele Ferro. Nel cast brilla una coppia di protagonisti palermitani, il soprano Desirée Rancatore (Pamina) e il tenore Paolo Fanale (Tamino) con il più celebre Papageno di oggi, il baritono Markus Werba e Cornelia Goetz nel ruolo impervio della Regina della Notte. La Stagione di opere 2015 si chiude a dicembre (dal 18 al 29) con Siegfried di Richard Wagner, terzo tassello della produzione del Teatro Massimo del Ring firmato dal regista Graham Vick, con le scene e i costumi di Richard Hudson e appositamente ispirato e concepito a partire dagli spazi del teatro palermitano, che si completerà poi nel gennaio 2016 con la Götterdämmerung.

Un progetto di vaste dimensioni iniziato nel 2013 in coincidenza con il bicentenario della nascita del compositore tedesco e che ha riscosso un grande successo di pubblico e critica (a Das Rheingold l'Associazione Nazionale Critici Musicali ha assegnato il Premio Abbiati quale miglior spettacolo del 2013). «Siegfried è l’opera più complessa da rappresentare – afferma Graham Vick – data l’intensità psicologica di personaggi tanto diversi fra loro e lo sviluppo che essi seguono in seno alla trama. Entreremo nella vita del giovane Siegfried, cresciuto da Mime nella foresta, ricorderemo il sacrificio di sua madre Sieglinde della quale lui conserva l’abito nuziale), lo osserveremo durante la parabola che lo conduce, guidato da Wotan-Viandante, fino al risveglio di Brünnhilde (che avevamo lasciato nella Valchiria circondata dal cerchio di fuoco). Sul podio Stefan Anton Reck. Nel ruolo di Siegfried Christian Voigt, mentre Megan Miller sarà Brünnhilde, Thomas Gazheli il Viandante (Wotan), Sergei Leiferkus Alberich e Peter Bronder Mime. Due importanti appuntamenti con la danza si aggiungono all’impegno del Corpo di ballo nell’Orphée et Eurydice di Gluck. Coppélia di Delibes (dal 17 al 23 giugno) nell'edizione firmata da Amedeo Amodio con le scene di Emanuele Luzzati e i costumi di Luisa Spinatelli; un lavoro degli anni Novanta per il quale Amodio ha abbandonato il libretto originario rifacendosi così alla fonte primaria del balletto: il racconto “Der Sandmann” (L' uomo della sabbia) di E.T.A Hoffmann. Amodio trasforma il mago Coppelius, folle fabbricante di automi, in un regista e trasferisce l'azione su un set cinematografico dove si gira il suo film, “Coppelia”.

Due le coppie di ballerini protagonisti, Tiler Peck con Alessio Rezza e Anbeta Toromani con Alessandro Macario. Quindi Omaggio a Martha Graham, celeberrima coreografa e ballerina “madre” della danza moderna del XX secolo, con la Martha Graham Dance Company (dal 10 al 15 novembre) impegnata in un progetto assai interessante di fusione con il Corpo di ballo del Teatro Massimo per presentare insieme alcuni capisaldi del proprio repertorio: Diversion of Angels (musica di Norman Dello Joio) del 1948, Acts of Light (musica di Carl Neilsen) del 1981 e The Rite of Spring creato esattamente trenta anni fa dalla rivoluzionaria coreografa americana sul capolavoro musicale di Stravinskij. Sul podio dell'Orchestra del Massimo Michael Schmidtsdorff.

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