Gli inquirenti stanno ascoltando in queste ore Gaetano Maranzano, 28 anni, fermato per l’omicidio di Paolo Taormina, il 21enne assassinato a Palermo nel cuore della movida la notte scorsa. Ai carabinieri che lo hanno rintracciato nella sua abitazione allo Zen avrebbe riferito di aver incontrato casualmente la vittima. Il giovane è stato fermato dai carabinieri del comando provinciale coordinati dalla Procura. Utili alle indagini, svolte dal nucleo Operativo della compagnia di Piazza Verdi e del nucleo Investigativo di Palermo, le immagini delle telecamere pubbliche e private della zona e le testimonianze di alcuni giovani che hanno assistito al delitto.
Tanto resta da chiarire. Dalla dinamica all'uso di armi, sono in corso rilievi ma soprattutto l'analisi delle registrazioni degli impianti di videosorveglianza presenti nella zona. Secondo una prima ricostruzione, Taormina avrebbe tentato di fermare una rissa. Tutto sarebbe successo questa notte, domenica 12 ottobre, all'Olivella, storico quartiere del centro di Palermo, a 50 metri dal Teatro Massimo. Intorno alle 3 un gruppetto di giovanissimi sarebbe stato coinvolto in una maxi rissa. Paolo Taormina, 21 anni, sarebbe intervenuto per salvare un altro giovane pestato dal branco.
La violenza sarebbe così esplosa tra i tavolini del locale O Scruscio, i cui titolari sono proprio i genitori del ragazzo rimasto ucciso. Sembrava che Taormina fosse riuscito a sedare la rissa ma all’improvviso uno dei membri del branco avrebbe estratto la pistola e avrebbe esploso un colpo a distanza ravvicinata puntando alla fronte. Gli investigatori stanno visionando le registrazioni degli impianti di video-sorveglianza presenti della zona per verificare questa versione. Non è, infatti, ancora chiara la dinamica. Si punta ad accertare se sia avvenuta la lite e il pestaggio di un ragazzino per bloccare il quale la vittima sarebbe intervenuta. L’autopsia servirà, invece, fare luce sulle cause della morte. Non è, infatti, escluso anche l'uso di un oggetto contundente che avrebbe ucciso il giovane.
Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha espresso profondo dolore per l’omicidio di Paolo Taormina, definendo l’accaduto «una ferita profonda che scuote le coscienze». Nel suo messaggio, Lagalla ha condannato con fermezza la violenza e annunciato la proclamazione del lutto cittadino nel giorno dei funerali del giovane, in segno di vicinanza alla famiglia e di partecipazione al dolore della città. Dal mondo delle istituzioni, delle associazioni, dei sindacati e delle categorie produttive arrivano in queste ore parole di cordoglio e richieste di reazione collettiva. Un coro unanime attraversa la città: Palermo chiede giustizia per Paolo Taormina, ma anche un cambiamento profondo, capace di restituire sicurezza, fiducia e speranza a una comunità ferita. L’ente di formazione Euroform, frequentato da Taormina, ha ricordato l’ex studente come un giovane altruista e coraggioso, vittima di un gesto insensato, auspicando che il suo esempio ispiri una società più giusta e compassionevole.
Caricamento commenti
Commenta la notizia