
Continua a parlare e a raccontare Vincenzo Petrocciani, 43 anni, il nuovo collaboratore di giustizia che con le sue dichiarazioni sta mettendo a disposizione della Procura elementi destinati a riscrivere la geografia criminale del mandamento di Brancaccio.
Le sue parole arrivano in una fase segnata da due fatti che hanno inciso profondamente sugli equilibri interni della cosca: l’omicidio, il 26 febbraio del 2024, di Giancarlo Romano, 37 anni, astro nascente della famiglia di corso dei Mille, e l’arresto, a novembre dello stesso anno, di Gaetano Savoca, 58 anni, detto «il biondo», storico boss tornato a guidare il clan dopo anni di carcere.
Per la Procura, i verbali potrebbero avere effetti dirompenti non solo sull’appello del processo Stirpe 2, che in primo grado aveva portato a condanne per oltre due secoli e mezzo di carcere, ma anche sulle indagini future.
Gli inquirenti sono convinti che, con il contributo di Petrocciani, si possa arrivare a una fotografia aggiornata delle gerarchie e dei rapporti interni: una collaborazione che potrebbe fare emergere i segreti più recenti di una delle zone a più alta densità mafiosa della città.
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