«Mondello non è la spiaggia di Cosa nostra. Prosegue la violenta e ingiustificata campagna denigratoria in pregiudizio. La Italo Belga, che direttamente e in piena autonomia gestisce la spiaggia di Mondello, respinge con fermezza le illazioni e le ricostruzioni capziose che nulla hanno a che fare con la realtà della società. Operiamo da sempre nel pieno rispetto delle leggi e con tutte le autorizzazioni necessarie». Così, in una nota, la società, che gestisce la spiaggia del borgo marinaro di Palermo. «Abbiamo chiesto al prefetto - aggiunge la Italo Belga - un confronto formale e alla Regione e al Comune di Palermo l’apertura di un tavolo tecnico e di confronto, utile a chiarire ogni ipotetico dubbio e a condividere atti e documenti con le autorità competenti. Noi lavoriamo alla luce del sole. Il mandato conferito ai nostri legali serve al solo scopo di chiarire l’assoluta estraneità della società a qualsivoglia contesto criminale e di intervenire nelle sedi opportune contro accostamenti diffamatori». Lo scorso agosto la Regione ha ordinato alla società di togliere i tornelli d’accesso al lido e la staccionata lungo la battigia, dopo le denunce del deputato regionale Ismaele La Vardera e del presidente di +Europa Matteo Hallissey. Recentemente un servizio della trasmissione «Lo stato delle cose», ha segnalato che tra i dipendenti della società figurano parenti incensurati di Salvatore Genova, capomafia del quartiere Resuttana.